Cos'è l'amore? Chimica, letteratura e arte | Luca Romano
Per descrivere i rapporti di coppia, oggi, senza esser banali, serve tornare a Goethe, serve tornare alle Affinità elettive, ma ancora più precisamente, serve tornare alla chimica. Ne L'amore normale (Einaudi, 2014) Alessandra Sarchi impasta la letteratura con il DNA, con la biologia, ma anche con la storia dell'arte.
L'attenzione con la quale la struttura della narrazione si muove sulla chimica e sull'arte, lasciano nel lettore la sensazione di potersi abbandonare alle parole ritrovando sempre il punto di partenza chimico o artistico dal quale la storia nasce e si costruisce.
I tre punti di partenza per arrivare alla narrazione sono: la storia dell'arte, la chimica e la letteratura.
La storia dell'arte fonda il rapporto tra i due protagonisti: Ulisse e Penelope, quadro di Primaticcio del 1560 circa, assume un ruolo fondamentale. Il gesto con il quale, nella tela, Ulisse sfiora il viso (o toglie la maschera) a Penelope irrompe nella storia scritta da Alessandra Sarchi con la delicatezza di chi apre, su quel semplice gesto, alla vita come tradimento costante di se stessi e degli altri. Penelope e Ulisse sapevano di non esser stati fedeli durante il viaggio di Ulisse, ma sapevano anche d'amarsi e d'essersi aspettati, dicotomia che coinvolge anche Laura e Davide, i protagonisti del romanzo.
In secondo luogo troviamo la chimica nelle composizioni e scomposizioni cellulari del DNA e nei piccoli interventi in cui la storia prende le sembianze della materia. In questo modo Alessandra Sarchi riesce a ricondurre il lettore sui passi di uno dei grandissimi classici della letteratura: Le affinità elettive di Goethe. Qui il rapporto si muove partendo dalle stesse premesse del famoso romanzo degli inizi dell'ottocento: un quartetto amoroso. Tuttavia il rapporto descritto non ricalca Le affinità elettive, anzi, giocando sulla stessa struttura ne mostra le variabili e mostra al lettore le infinite possibilità di una coppia alla luce di tutto ciò che ha cambiato l'idea stessa di coppia, a partire dalle comuni del sessantotto per arrivare alla libertà sessuale e ai diritti delle donne.
Alessandra Sarchi riesce, con un romanzo molto piacevole da leggere e con particolare attenzione alla narrazione, a rappresentare i rapporti per quello che sono, senza esprimere di fatto giudizi sull'adulterio e senza cercare metodi per mostrare quale sia il rapporto corretto. Ogni persona vive e convive con il tradimento come modo per rappresentare se stessi in confronto a quello che eravamo. Il tradimento non è più solo nei confronti dell'altro, ma una necessità nei confronti di se stessi. Il tempo attraversa le vite dei protagonisti e porta Laura a cercare il suo ex, così come porta Fabrizio verso una nuova compagna, mostrando le infinite porte aperte di quello che continuiamo a desiderare o che abbiamo scoperto improvvisamente di volere.
Così L'amore normale (titolo preso in prestito da una battuta del film di Ettore Scola Dramma della gelosia del 1970) è un romanzo che gioca sulla gelosia separandola dalla morale (che imponeva le due vie principali: il divorzio o il perdono) e lasciandola in balia del solo concetto di possesso temporaneo, che ampliandosi, appunto, porta alla terza via: l'inclusione.
E così, proprio come nel romanzo di Goethe, il quadrilatero amoroso è racchiuso nelle mura di una casa, all'interno della quale i quattro amanti proveranno dichiaratamente a condividere l'amore e nello stesso modo proveranno anche a separarsi da quella che è stata l'esperienza sessantottina delle comuni, tracciando le infinite possibilità dei rapporti con le quali tutti necessariamente dovremo fare i conti, non solo all'interno della coppia, ma come metodo fondamentale per costituire la società di cui l'oggi è solo una tappa.