Iran, la “direttora” accusata di femminismo “Temi obsoleti, non se ne scriva più”
08/09/2014
Iran, la “direttora” accusata di femminismo“Temi obsoleti, non se ne scriva più”
LAPRESSE
Donne per le strade di Teheran
Nel mirino della censura della Repubblica Islamica dell’Iran c’è Shahla Sherkat, i cui scritti a favore dei diritti delle donne hanno fatto scattare la decisione di processarla a Teheran. Sarà giudicata da un apposito “Tribunale per i media”, rischia la chiusura della testata
“Il femminismo è obsoleto e Shahla Sherkat non deve più scriverne”. Nel mirino della censura della Repubblica Islamica dell’Iran c’è il direttore di “Zanan-e Emruz”, i cui scritti a favore dei diritti delle donne le hanno valso l’accusa di “femminismo” da parte degli ambienti ultraconservatori. Da qui la decisione dell’apparato giudiziario di processarla a Teheran davanti ad un apposito “Tribunale per i media”.
La notizia arriva dall’agenzia Fars e Sherkat ancora non l’ha commentata ma sui network tv in Medio Oriente è i fatti che riscuotono maggiore attenzione. Il combattivo direttore-donna dovrà difendersi dall’accusa di sostenere “tesi obsolete” e rischia la chiusura della testata. In particolare, la contestazione nei confronti di Sherkat riguarda il primo numero del giornale, pubblicato in maggio.
Nel 2008 per ragioni analoghe fu obbligata a chiudere “Zanan” (Donne), che aveva diretto per 16 anni riscuotendo grande successo, non solo fra il pubblico femminile. Anche nel 2001 Sherkat era incorsa nelle ire degli ultraconservatori, che le imputarono di aver partecipato a Berlino nel 2001 ad una conferenza sul futuro politico dell’Iran durante la quale si discusse anche del ruolo delle donne nei ranghi delle forze riformiste.