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Emma Watson: «Donne, possiamo essere libere»

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Hermione è diventata grande. Emma Watson, l'attrice che nella saga di Harry Potter ha interpretato la piccola maga, lo scorso luglio è stata nominataGoodwill Ambassador,ambasciatrice di buona volontà, dalla sezione delle Nazioni Unite che si occupa della parità di genere. E ha preso l'impegno molto sul serio.

La star ventiquatrenne ha pronunciato il suo primo discorso, il 21 settembre, nella sede Onu di New York, e le sue parole, pronunciate con voce commosa ma ferma, hanno fatto in poche ore il giro della rete, diventando virali. 

«Sono stata nominata [ambasciatrice] tre mesi fa», ha dichiarato «e più ho parlato di femminismo, più ho capito che lottare per i diritti delle donne è troppo spesso diventato sinonimo di “odiare gli uomini”. Se c’è una cosa di cui sono sicura è che questa cosa deve finire. Per la cronaca, la definizione di femminismo è: "credere che uomini e donne debbano avere uguali diritti e opportunità”».

E l'attrice ha scelto di credere in questa definizione fin da piccola. «Quando a 14 anni ho iniziato a essere sessualizzata da alcune parti della stampa, quando a 15 anni alcune mie amiche hanno iniziato a uscire dalle squadre sportive in cui erano per paura di apparire troppo muscolose, quando a 18 anni i miei amici maschi erano incapaci di esprimere i loro sentimenti, io ho deciso che ero una femminista e la cosa non mi è sembrata complicata».

Ma oggi, ha continuato l'attrice, la parità di genere è ancora lontana. «Penso che sia giusto che io, come donna, sia pagata lo stesso di quanto sono pagati i miei colleghi uomini, penso che sia giusto che io possa prendere delle decisioni riguardo al mio corpo, penso che sia giusto che mi sia dato lo stesso rispetto che è riservato agli uomini. Ma purtroppo posso dire che non c’è un singolo Paese in tutto il mondo dove le donne possono aspettarsi di ricevere questi diritti».La Watson si è poi rivolta agli uomini: «Uomini, vorrei sfruttare questa opportunità per farvi un invito formale. La parità di genere è anche un vostro problema. Se gli uomini non devono essere aggressivi per essere accettati, le donne non si sentiranno spinte a essere arrendevoli. Se gli uomini non devono avere il controllo, le donne non saranno controllate».E ancora: «Voglio che gli uomini si prendano questo compito. Perché le loro figlie, le loro sorelle e le loro madri siano libere dal pregiudizio, ma anche perché ai loro figli sia permesso di essere vulnerabili e umani».

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