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Addio a Mariella Gramaglia, una vita spesa dalla parte delle donne

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Milano, 15 ottobre 2014 - 19:49

Mariella Gramaglia (Ansa)

È morta, a Roma, dopo una lunga malattia Mariella Gramaglia. Quella della Gramaglia è stata una vita trascorsa all’insegna dell’impegno politico e sociale come giornalista, scrittrice, parlamentare negli anni Novanta nella Sinistra indipendente e poi assessore alle Pari opportunità al Comune di Roma dal 2001 al 2006, durante la giunta Veltroni. Direttrice del mensile «Noi Donne», Mariella Gramaglia è stata anche docente presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo.

Impegno, coraggio, passione

Chi ha avuto la fortuna di incontrarla, sul lavoro e non solo, non potrà che ricordare la straordinaria forza di questa donna che si è impegnata, sempre, per Roma, per i più deboli, vicini e lontani, per i diritti delle donne. È lei stessa a raccontarsi con semplicità nel suo blog. Parole che riportiamo qui per intero: «Mi chiamo Mariella Gramaglia, sono nata a Ivrea e mi sono laureata in filosofia nel 1972. Tra Palazzo Campana, Mirafiori, Vanchiglia e Palazzo Nuovo ho visto molte albe lungo i viali e sotto i portici, quando Torino era fiammeggiante di molte passioni, ma non ancora swinging. Poi Roma e il femminismo, la grande scoperta della mia vita: quando i cuori delle donne hanno cominciato a cantare solo quando ne avevano voglia loro. Insieme alla politica ho cominciato il lavoro giornalistico: al Manifesto, alla Rai, al Lavoro, nelle riviste e infine a Noidonne, come direttrice nel 1985. Intanto nascevano due figli: Maddalena e Michele. Oggi due adulti, con dei bei sorrisi e due teste piene di idee». Un racconto che si chiude con la scelta del 2007, il viaggio in India: «Oggi, maggio 2007, lasciato il mio incarico di assessore, comincia una nuova storia. Vado in India, ad Ahmedabad, Gujarat, a collaborare con Sewa, un importante sindacato autonomo di donne, su incarico di Progetto Sviluppo e della Cgil. Amo l’India, ci sono stata molte volte, ma non ne voglio parlare qui sommariamente. Il blog nasce proprio per usare tutto il tempo e lo spazio che ci vuole per avvicinarmi prudente e modesta a uno dei soggetti più complicati che esistano. Dico solo che non sto scappando né dall’impegno, né dalla politica, che non ho una personalità particolarmente eroica o spericolata e che mi sto facendo un bellissimo regalo di libertà».

Il ricordo

Una storia che non si è interrotta, come testimoniano le tante voci che mercoledì l’hanno ricordata, prima tra tutti il «suo» sindaco, Walter Veltroni: «Con Mariella scompare un’amica, era una persona straordinaria con cui ho a lungo lavorato condividendo e potendo apprezzare da vicino la sua passione il suo coraggio, la sua voglia di cambiare le cose senza mai arrendersi su posizioni scontate». E un altro ex sindaco capitolino, Francesco Rutelli: «Parlandole nei giorni scorsi, il messaggio più bello che mi ha dato riguardava la fiducia nei figli, la gratitudine per la loro vicinanza intelligente e costante durante la sua malattia. Mariella, hai insegnato a molti qualcosa che oggi vale ancora più di prima». L’ex ministro Livia Turco ricorda una «donna sempre dalla parte delle donne» che ha «portato nelle istituzioni la freschezza e la capacità critica delle donne. Generosa e mai conformista». Politici, colleghi, in tantissimi hanno voluto ricordare Mariella Gramaglia. Fabrizio Massaro, portavoce del Gay Center di Roma, ha sottolineato: «Da assessore alle Pari Opportunità del Comune di Roma Mariella ha saputo portare avanti con passione e coraggio l’impegno per migliorare la qualità della vita delle persone lesbiche, gay e trans - ha concluso Massaro -, anche attraverso servizi innovativi come il numero verde anti omofobia che da quasi dieci anni rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale e che fu da lei fortemente voluto».

15 ottobre 2014 | 19:49

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