Il Comitato delle Donne del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana chiama alla protesta contro le aggressioni con l'acido nei confronti delle ragazze e delle donne iraniane
Aumentare le proteste contro i crimini disumani del regime teocratico, contro le aggressioni con l'acido alle donne e sostenere le coraggiose donne iraniane, in particolare le vittime di questa tragedia
Sarvnaz Chitsaz, Presidente del Comitato delle Donne del CNRI, ha espresso il suo più profondo sdegno per il tragico crimine delle aggressioni con l'acido gettato sui visi di donne e ragazze in diverse città ed ha definito le dimostrazioni di coraggio della popolazione e dei giovani di Isfahan e Tehran, un chiaro segnale della rabbia e dell'odio popolare verso il regime misogino dei mullah, nonché del desiderio del popolo iraniano che questo regime venga rovesciato.
Sarvnaz Chitsaz, ha chiesto a tutte le donne dell'Iran di protestare contro questo crimine disumano, di partecipare attivamente alle dimostrazioni di protesta in programma per il 25 Ottobre e di sostenere le valorose donne iraniane, in particolare le vittime di questo crimine odioso.
Ed ha dichiarato: “Durante i suoi 35 anni di miserabile governo, il regime teocratico non ha risparmiato nessuna infamia alle nobili donne iraniane. E questa nuova brutalità senza precedenti del regime dei mullah, gettare l'acido sui volti delle giovani donne, dimostra la sua incapacità di resistere alla crescita del movimento delle donne in Iran”.
La Chitsaz ha aggiunto: “I leaders del regime si illudono, invano, che con queste brutalità possono salvare il loro regime vacillante dall'inevitabile collasso. Le coraggiose donne iraniane, che hanno di fronte a loro le 1000 eroine di Ashraf come modello di perseveranza, non si inchineranno mai di fronte ai governanti fondamentalisti dell'Iran, che sono i 'Padrini dell'ISIS'”. Sarvnaz Chitsaz ha chiesto inoltre a tutte le organizzazioni in difesa dei diritti umani e dei diritti delle donne, di condannare questa barbarie ed adottare misure immediate per aiutare le donne oppresse dell'Iran.
La sera di mercoledì 22 Ottobre agenti del forze repressive del regime, temendo l'esplosione della rabbia di migliaia di coraggiosi abitanti di Isfahan che stavano protestando di fronte all'ufficio della magistratura dei mullah in Nikbakht Street, li hanno attaccati arrestando più di 50 ragazzi e trasferendoli poi in una località sconosciuta. Anche a Tehran molti attivisti per i diritti umani e i diritti delle donne hanno protestato di fronte al parlamento del regime (Majlis). Durante queste proteste i dimostranti si muovevano gridando slogans come: “Morte all'ISIS iraniano”, “Siete peggio dell'ISIS. Ci gettate l'acido in faccia?”, “Morte agli aggressori con l'acido”, “Il velo non può essere obbligatorio”, “Con l'hijab o senza l'hijab, non vogliamo aggressioni con l'acido”, “Il diritto alla sicurezza delle donne? Aggressioni con l'acido. Crudeltà”, “Le leggi misogine devono essere abolite”.
Comitato delle Donne del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
23 Ottobre 2014