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in Cina fanno casting per scegliere donatrici d'ovuli

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

La nazione più popolosa del mondo si è resa protagonista di una nuova quanto inquietante tendenza: l’organizzazione di casting da parte di agenzie per trovare donatrici di ovuli per conto di quelle coppie che non possono avere figli naturalmente. Ma non si tratta di donatrici qualunque. Si cerca una garanzia di ottimo materiale genetico che porti alla procreazione di bambini sani e belli. Forse più belli che sani.  La Commissione nazionale per la salute, infatti, rivela che l’87 per cento delle coppie che pensa ad un bebè in provetta pone avvenenza e quoziente intellettivo in testa alle priorità, prima ancora della salute.

Ed è  boom nella donazione di ovuli da parte di donne “giovani, belle e intelligenti” ma che posseggono anche altri “fondamentali” requisiti, ovvero “pelle chiara, altezza oltre i 160 centimetri, occhi a ciliegia”. Un vero e proprio business che garantisce alle ragazze mille euro per ogni “donazione” con i quali, magari, pagarsi gli studi. «Il vero affare però — sottolinea il quotidiano Beijing News — lo fanno i mediatori». Per ovuli di “prima scelta” le agenzie intascano fino a 9mila euro, una fortuna in Cina. Avvocati e attiviste per i diritti delle donne denunciano che, chiusa l’era del figlio unico, si apre quella di «aste e selezione preventiva della specie».

Il desiderio di un “figlio perfetto” (qualunque cosa significhi “perfetto”) è talmente forte che a fare richiesta di ovuli sono anche le coppie che non avrebbero problemi a generare in modo naturale. «La donazione degli ovuli — si difendono le agenzie — non è pericolosa e aiuta i partner che non possono concepire un bambino. Limitarla per legge è un’altra forma di condizionamento della libertà individuale». Detto in un Paese dove, fino all’altro giorno, erano “normali” gli aborti forzati di Stato per chi osava concepire più di un figlio.

Come se questo non fosse di per sé già abbastanza aberrante, giunge notizia anche di migliaia di denunce alle agenzie con l’accusa di non aver selezionato con abbastanza cura la qualità degli ovuli, dai quali sono nati bambini “banali”, non particolarmente belli e intelligenti o, purtroppo (o per ironia della sorte) portatori di handicap. Le autorità cinesi, visto l’andazzo, ha dunque disposto «visite mediche e raccolta ovuli solo negli ospedali pubblici». Da un eccesso all’altro.

 

 

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