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Il Pakistan uccide le sue donne libere

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Non era sola MalalaYousafzai: ma qualche volta le sue compagne di strada non sono altrettanto fortunate. È di qualche settimana fa lo studio in cui il prestigioso think tank americano International Crisis Group delinea con amarezza la situazione delle donne in Pakistan: nel mirino di estremisti religiosi e violenti, abbandonate da uno Stato che fa poco per implementare le (poche) leggi a loro favore e fatica ad approvarne di nuove, neglette da un sistema educativo che fa acqua da tutte le parti.Sono passati pochi giorni dalla pubblicazione dello studio che da Karachi è arrivata la notizia dell'assassinio di una donna che di fronte a questa situazione aveva scelto di non arrendersi: Sabeen Mahmud aveva 40 anni, portava i capelli corti, amava guidare la sua moto e non era sposata. Una contraddizione totale in un Paese rigidamente conservatore come il Pakistan. Una scheggia impazzita in una città violenta e pericolosa come Karachi.Sabeen era un'attivista, un'amante dell'arte e della tecnologia: con i soldi donati dalla nonna aveva aperto qualche anno fa un circolo culturale dove si ritrovavano tutti quelli che avevano voglia di respirare in questa città così soffocante: al "The Second Floor" si parlava di tutto, dagli hackers alla politica, ai libri. Fino agli argomenti considerati tabù altrove: poco prima di essere colpita alla testa e al petto dagli spari partiti da una motocicletta che ha affiancato la sua auto, Sabeen aveva moderato una tavola rotonda su uno degli argomenti più tabù per il Paese asiatico, la situazione nella regione del Baluchistan - da sempre teatro di un movimento indipendentista - e la scomparsa di migliaia di civili, probabilmente vittime delle brutalità dell'esercito nella zona.È morta per questo Sabeen Mahmud: o forse per aver parlato di diritti delle donne. O di libertà di stampa. O di corruzione. Poco dopo la sua morte i Taliban hanno smentito di essere coinvolti nell'attacco. Il governo ha condannato l'avvenuto e la polizia ha promesso un'inchiesta rapida e efficace, mentre i giornali di tutto il mondo si riempivano di foto della sua faccia sorridente. A un Pakistan privato di una delle sue voci più libere e intraprendenti nulla di tutto questo servirà davvero.Twitter: @francescacaferr 

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