La moglie di Chris Cornell contro i Soundgarden, scoppia la guerra per i guadagni della band
La vedova di Chris Cornell ha denunciato i Soundgarden per non averle pagato royalties per centinaia di migliaia di euro. La notizia, riportata da TMZ e confermata da Pitchfork, parla di una denuncia in cui si reclamano i diritti di sette canzoni inedite nonché, appunto "centinaia di migliaia di euro" in royalties dovute alla vedova del cantante e ai suoi figli. Stando a quanto denunciato da Vicky Cornell, come riporta TMZ, appunto, la mancanza di questi pagamenti sarebbe un tentativo della band di forzare gli eredi di Cornell di "consegnare alcune registrazioni audio create proprio dal cantante prima della sua scomparsa". Chris Cornell è morto suicidandosi nella stanza di un albergo di Detroit il 18 maggio del 2017, dopo anni passati ad affrontare la depressione.
La denuncia di Vicky Cornell
La difesa di Vicky, stando a quanto si legge dalla denuncia, è che quelle registrazioni "avevano Cornell come unico autore, contenevano unicamente la traccia vocale del cantante e sono state lasciate in eredità unicamente alla famiglia", mentre la band sostiene che a quelle canzoni abbiano collaborato anche loro e sempre stando alla vedova del cantante, per entrare in possesso dii quelle registrazioni, i Soundgarden avrebbero fatto ricorso a pressioni, estorsione, minacce" agitando la fanbase della band facendo credere che la donna fosse l'unica causa per la mancata pubblicazione di materiale inedito di Cornell.
La perdita dei Soundgarden come famiglia
Vicky Cornell ha anche pubblicato uno status sul profilo Instagram ufficiale di Chris, in cui se la prende apertamente con i membri dei Soundgarden: "Capita, a volte, che mentre stai elaborando il lutto per una perdita fisica, devi anche piangere la perdita di alcune persone che consideravi amici e quasi una famiglia" si legge nella lunga nota n cui parla di come non sia raro che una vedova debba combattere proprio contro questa cosa: "Non è una cosa che riguarda me, o le vedove delle star o della politica, è una cosa che capita alla maggior parte delle donne dopo che i propri partner sono morti. È una cosa che trascende la classe socio economica, la razza o la religione, ma è un tema troppo comune. Membri della famiglia, amici o collaboratori insensibili che sfruttano la vulnerabilità di una vedova quando è distrutta".
"Bullizzata, non resterò in silenzio"
Vicky Cornell, quindi sottolinea di aver scoperto, chiacchierando con altre persone, che il suo non è un caso unico e che questa cosa la rende particolarmente nervosa. Non resterò in silenzio bullizzata e umiliata, non accetterò qualcosa di così sbagliato, che manca di qualsivoglia tipo di compassione o decenza (…). Non è il modo in cui avrei preferito muovermi, ma non lascerò che qualcuno mi metta da parte per convenienza o guadagno, né sacrificherò il futuro dei nostri figli per l'avidità di terzi. Farò giustizia del lavoro e della memoria di mio marito".