"El Violador Eres Tú": l'azione di Las Tesis, dal Cile a Trieste
10.12.2019 – 20.05 – “Un violador en tu camino. El violador eres tú“. Questo il nome dell’azione di protesta ideata dal collettivo femminista cileno Las Tesis, per denunciare e parlare della violenza sulle donne e per accusare il fallimento da parte del sistema giudiziario cileno nel proteggerle e nel tutelarne i diritti, intonando la canzone da cui prende il nome l’intera protesta, esplosa il 25 novembre a Santiago, in Cile, data in cui ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. La manifestazione, divenuta in breve tempo virale, diffondendosi in America Latina prima e raggiungendo le piazze di tutto il mondo poi, è sbarcata quindi anche in Europa, dove ad unirsi al coro di protesta sono state anche molte città italiane, tra le quali Trieste, con l’adesione da parte di altrettanti gruppi femministi che hanno deciso di rispondere alla chiamata del collettivo cileno replicando l’azione e cantando “l’inno” simbolo della protesta, ciascuno nella propria lingua.
L’azione del collettivo femminista cileno nasce a seguito delle violenze perpetrate da parte della polizia nel corso delle manifestazioni iniziate il 14 ottobre a Santiago e diffusesi poi nel resto del Paese, dove migliaia di persone si sono mobilitate contro il Governo di Sebastián Piñera a seguito dell’annuncio dell’aumento delle tariffe dei trasporti pubblici, per chiedere un congelamento dell’aumento delle tasse e soluzioni in merito a diverse politiche che gravano su ampi settori della società cilena, con conseguenze negative che riguardano i diritti economici, sociali e culturali di tutti i cittadini. Il 18 ottobre il presidente del Cile ha quindi annunciato lo stato di emergenza, con coprifuoco e limitazione delle libertà, autorizzando lo spiegamento delle forze dell’esercito nelle principali regioni per far rispettare l’ordine e reprimere la distruzione e deturpazione dei beni pubblici. Come denunciato da Amnesty International, sulla base dei dati riportati dal viceministro dell’Interno cileno, nel corso delle proteste in tutto il Paese sono state almeno diciotto le persone decedute in incidenti violenti, migliaia gli arrestati e oltre cinquecento i manifestanti feriti; ad essere registrati, inoltre, molteplici segnalazioni di torture e maltrattamenti, nonché violazioni dei diritti umani, tra cui si contano numerose denunce di stupri e violenze perpetrati ai danni delle manifestanti.
L’azione #ElVioladorEresTú nasce quindi proprio a seguito di tali violenze. Come spiega il gruppo Non Una di Meno in una nota, infatti, “le mosse portate in piazza dalle attiviste durante la performance richiamano proprio le torture cilene, così come i luoghi in cui si è scelta di farla: di fronte al carcere, davanti allo stadio nazionale, luogo di detenzione e tortura durante la dittatura militare. Ieri come oggi” si legge ancora nella nota “le violenze sulle donne in Cile assumono più che mai un carattere intimidatorio e simbolico. Mentre migliaia di donne si alzano assieme gridando che la colpa non è mai la nostra, né per dove stiamo né per come vestiamo, dobbiamo ancora una volta assistere a quella che abbiamo definito violenza istituzionale. Facciamo nostre le parole delle compagne cilene” concludono le attiviste “ed esprimiamo la nostra rabbia per chi ripete che ce la siamo cercata, per chi non ci crede e punta il dito contro la vittima.”
Il senso della canzone s’ispira al lavoro di Rita Laura Segato antropologa argentino-brasiliana, definita “una delle pensatrici femministe più lucide di quest’epoca“, su come la violenza sessuale non sia legata tanto ad una problematica di carattere prettamente morale quanto invece ad una questione di carattere sociale e politico, divenendo quindi non solo un crimine individuale nei confronti della singola vittima, ma vera e propria espressione di un problema che coinvolge tutta la società nel suo complesso. La canzone, infatti, accusa al suo interno le strutture di potere – “la polizia, i giudici, lo Stato, il presidente” (dal testo) – di violare sistematicamente i diritti delle donne.
A Trieste l’azione è stata organizzata il 7 dicembre, dalle ore 17.00, dal gruppo locale di Non una di meno e dal gruppo Awawe. La protesta è stata itinerante partendo da Piazza della Borsa, e facendo tappa in Piazza Unità, Cavana e via Torino.
La performance del collettivo Las Tesis il 25 novembre 2019 a Santiago: