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A Maria Laura Pezzato il premio internazionale Standout woman 2019

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Tra i meriti della presidente MOICA Veneto,la presentazione di un progetto di legge per rendere obbligatorio il dispositivo blocca motore in caso di assunzione di alcool e droghe

Lei le chiama “manager della casa”, evidenziando che il termine “casalinghe” è obsoleto, “perché sono donne aperte al mondo”.Maria Laura Piva Pezzato, imprenditrice trevigiana che da anni ha scelto di dedicarsi alla famiglia, rappresenta fieramente i moderni angeli del focolare.Da oltre vent’anni presidente regionale del MOICA, Movimento Italiano Casalinghe, ha ricevuto il premio internazionale Standout Woman Award 2019, riconoscimento dedicato a “Donne semplici che fanno cose eccezionali”.Il Comitato di valutazione, composto da associazioni nazionali e Internazionali,  le ha assegnato il premio “per i risultati ottenuti nel riconoscimento del ruolo e valore della donna nel contesto sociale e per essere così diventata un punto di riferimento per le nuove generazioni”.

imagePezzato premio

La medicina di genere

Tra le sue battaglie non solo quella per affermare il valore sociale ed economico del lavoro domestico ma anche le iniziative che hanno portato all’ introduzione dello screening mammografico per la prevenzione dei tumori al seno e lo stimolo alla ricerca sui farmaci dedicati alla salute delle donne “per cui dobbiamo continuare a batterci”.Ma il suo raggio d’azione in campo sociale non si è limitato alla valorizzazione delle donne.

Una proposta di legge contro le morti dei giovani nelle strade

Nel suo ruolo decennale all’interno dell’Osservatorio Epidemiologico  per la salute e la sicurezza negli ambienti di vita presso l’ISPESL, Pezzato ha spinto per rendere obbligatorio in tutta Europa il “dispositivo blocca motore” in caso di stato d’ebbrezza o di mancanza di lucidità dovuta all’assunzione di droghe.“L’idea è nata nel 2003 – racconta – ricordo l’altissimo numero di giovani che, soprattutto nei fine settimana, morivano per incidenti stradali causati principalmente dall’abuso di alcol e stupefacenti. Sentivo un’ atroce sofferenza pensando alle tragedie nelle loro famiglie. Parlando con uno dei miei figli, ingegnere, capii che c’era la possibilità di fermare l’ecatombe con il dispositivo blocca motore”. E’ nato da qui e dal contatto con alcune case automobilistiche, in Italia e all’estero, la proposta di legge per rendere obbligatorio in tutta Europa il dispositivo, annunciata da Maria Laura Pezzato in occasione dell’assemblea nazionale Moica. Era il 2008 e  il progetto di legge fu presentato al Commissario dei Trasporti a Bruxelles.

La prima regola di Maria Laura Pezzato: mai mollare

Da allora sono state molte  le azioni di sensibilizzazione intraprese al fine di arrivare all’approvazione. Maria Laura Pezzato non ha mai mollato,  indicando la strada del dispositivo anche quando fu invitata dall’Istituto Superiore di Sanità all”Alcohol Prevention day” nel 2011 così come nell’ambito della campagna mondiale per la sicurezza stradale indetta da ONU e OMS nel 2012. “Quest’anno siamo giunti all’approvazione della direttiva che, tra i vari sistemi di sicurezza attiva, introduce l’obbligo della predisposizione nei motori dell’alcolock – annuncia soddisfatta – Questo strumento consentirà di attivare l’auto solo dopo che il guidatore avrà soffiato nell’apposito tester e sarà risultato sobrio”.

imageLa sede del parlamento europeo, a Strasburgo

Meno incidenti in Europa. E in Italia?

“Purtroppo, rispetto a questa direttiva, l’Italia è ferma. – spiega Maria Laura Pezzato –  Per sensibilizzare sul tema organizzeremo un convegno che abbia risonanza nazionale a Treviso, perché la sicurezza è una priorità rispetto alle auto elettriche”.Sicurezza,  sanità, diritti. Maria Laura Pezzato è una donna che non si ferma.

Maria Laura Pezzato: la sfida continua

La straordinarietà delle sue azioni è frutto della passione, che parte da un impulso. “Ho sempre avuto dentro di me un’avversità per le ingiustizie – racconta – Quando conobbi il Movimento Italiano Casalinghe e la sua fondatrice Tina Leonzi, che nel 1982 aveva iniziato a dare voce a chi non l’aveva, mi sono sentita in sintonia con i suoi ideali e progetti per rendere visibile il lavoro invisibile”. Se dal punto di vista previdenziale ed economico i risultati ancora non ci sono, “nell’ambito culturale si può affermare che già il riconoscimento del lavoro familiare come lavoro, ufficializzato dall’invito del Presidente della Repubblica  alla festa del 1° Maggio al Quirinale, e la Legge 493 del 1999 per l’assicurazione contro gli infortuni domestici (prima in Europa), sono segnali di un certo cambiamento di atteggiamento verso le casalinghe full-time”.Secondo Pezzato “molto rimane però da fare”, richiamando l’attenzione anche sulla necessità di abbattere dei pregiudizi e affermare “una parità giusta anche tra le donne”.

 

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