A piazza Castello la manifestazione delle Sardine
Tornano in piazza le Sardine reggine, dopo aver contestato Matteo Salvini a palazzo Campanella, al grido di: “Reggio non 'mbucca!”. Un banco di 400 Sardine, si è ritrovato in piazza Castello per riaffermare un chiaro e semplice principio: rispetto delle differenze, dei diritti civili e della libertà in ogni sua declinazione. Alla manifestazione, hanno partecipato anche Anpi, i ragazzi del "Fridays for Future" e molti altre persone, impegnate nella difesa dei diritti delle donne, dei gay, dei migranti e degli ultimi in genere.
“Una bella risposta - ha dichiarato Filippo Sorgonà - a chi ha detto che contro Salvini eravamo solo in trenta. Oggi siamo molti di più e molto più compatti”. È quasi un segno di riscatto la folla di oggi per la città. Reggio ha avuto un ruolo chiave nell’elezione e nel sostegno di Salvini e della Lega. Vedere oggi tante persone scendere in piazza e manifestare contro un linguaggio ed una e politica barbarica è un grande traguardo”.
A chi chiede che futuro avranno le Sardine, Jasmine Cristallo, coordinatrice regionale del movimento e Filippo Sorgonà rispondono all’unisono: "Ancora è troppo presto per dire cosa e chi diventeranno le Sardine. Siamo nati da un mese e, ad un mese, un bimbo non cammina ancora”. L’obiettivo di questo movimento, oggi, è quello di parlare di abrogazione dei decreti sicurezza che, “nulla hanno a che fare con la sicurezza nel vero senso del termine, nulla hanno a che fare con la sicurezza sul lavoro. Le sicurezze che cerchiamo sono quelle sul lavoro, quelle relative alla criminalità organizzata, allo sfruttamento, alla devastazione dei territori, alla tutela delle fasce deboli e non certo le restrizioni liberticide del diritto allo sciopero o alla manifestazione del proprio pensiero. Vogliono parlare di ambiente, di giovani che emigrano dalla nostra terra –sottolinea Cristallo-, un'emorragia che, nel nostro territorio, deve essere fermata”.
Le Sardine sono, per loro stessa definizione “l’anello di congiunzione tra la politica e la popolazione” e con queste manifestazioni, spiegano i due portavoce, “vogliamo riportare in auge il vero concetto di democrazia. Ricostituire l’Agorà. Solo nelle piazze si ascolta la voce del popolo”. E ancora si trova necessario ribadire che non è la Lega il "nemico" di per sè ma lo sono i linguaggi, i modi e l'istituzionalizzazione dell'odio, della gogna mediatica e dell'aggressività. In piazza, anche l'artista Chiara Mosciatti, protagonista della vile aggressione al comizio di Salvini. L’atmosfera è quella della condivisione e del dialogo, dello scambio di idee e pensieri per uscire fuori dal "buio" della coscienza in risposta a chiunque voglia ricacciare il Paese nella paura e, dunque, nel bisogno di inutili e grottesche "autorità" con "pieni poteri".