Ricordando Bogaletch Gebre, "la donna che ha guidato la ribellione delle donne etiopi"
Nella piccola regione etiope di Kembatta-Tembarro “le donne non hanno più valore delle mucche”, non hanno accesso alla scolarizzazione e sono costrette a subire abusi e violenze, come la pratica delle mutilazioni genitali femminili, sempre e solo in silenzio. È successo anche a Bogaletch Gebre, conosciuta come “la donna che ha guidato la ribellione delle donne etiopi“, quando aveva solo dodici anni.
La morte di una grande donna
Allora si è salvata, anche se poco ci è mancato. È scomparsa però il mese scorso, a Los Angeles: aveva 66 anni (forse, la data di nascita non è ufficiale) e tutta la sua vita l’ha dedicata a combattere quell’orrore che lei stessa aveva visto personalmente e a lottare per i diritti di quelle donne costrette a vivere in maniera disumana.
KMG Etiopia: la sua missione per tutta la vita
Le sue battaglie non devono essere dimenticate, mai. Così come l’organizzazione no profit da lei fondata nel 1997, la KMG Etiopia. Del resto lei si sentiva “fortunata” tra quelle donne: aveva studiato, era riuscita a scappare negli Stati Uniti , sapeva che sarebbe potuta rimanere lì e vivere una vita confortevole. Ma sentiva che la sua gente aveva bisogno di lei. Come si sarebbe sentita pensando alle sue sorelle «che venivano tagliate fatte a pezzi, rapite e trasformate in schiave?». Quei ricordi non si possono cancellare, quelle immagini di dolore e di paura ti rimangono dentro e la sua missione le è apparsa chiara fin da subito.
Nel 1997, Gebre torna in Etiopia e insieme a sua sorella Fikirte Gebre, fonda KMG Etiopia nel loro villaggio natale nel 1997. È un’organizzazione no profit, il cui acronimo significa Kembatti Mentti Gezzimma, “Le donne di Kembatta combattono insieme”: costruiscono un centro di salute per madri e bambini e una scuola, organizzano incontri per parlare e informare sulla condizione femminile. La KMG Etiopia vuole combattere la discriminazione e la disparità di genere direttamente nell’humus culturale. 28
E i risultati arrivano
Nelle aree in cui agisce l’organizzazione, per la prima volta diminuisce il tasso di mutilazioni genitali femminili. Inoltre, si riesce ad ottenere cose quasi impossibili come vietare le spose bambine, la poligamia e la violenza domestica. KGM diventa un modello da replicare in altri paesi africani.
Ora Bogaletch Gebre non c’è più, e la sua mancanza si sentirà.