NICOLETTA DOSIO, IL VALORE DI QUEL DOLCE SORRISO E DI QUEL PUGNO ALZATO
DI SALVATORE PRINZI
Tanto stanotte non si dorme, magari se scrivo sto pensiero mi libero un po’.
Questa è l’ultima foto scattata a Nicoletta Dosio, 74 anni, quando era già nella volante dei carabinieri. Nicoletta saluta alzando il pugno e sorridendo il suo sorriso dolce.
A molti sembrerà incredibile ma Nicoletta sorride.Una signora di 74 anni, che non sta bene fisicamente, dovrebbe avere paura ad andare in carcere. A passare il Capodanno sola. Dovrebbe avere l’aria preoccupata. Magari per qualcuno dovrebbe vergognarsi.
E invece Nicoletta sorride. Perché?
La risposta non la troverete sui giornali. Certo, hanno parlato di Nicoletta: una pazza che ce l’ha con un treno. Una vecchia che non capisce la velocità. Quello più di sinistra l’ha chiamata “pasionaria”, come si dice ogni volta che una donna s’impegna (perché, si sa, la donna non lo può fare per una scelta razionale e ponderata, no, solo perché l’utero le gira così…).
Anche quando la si racconta come una militante ecologista, dando almeno un senso alle sue azioni, tutti omettono un elemento essenziale. Una parolina magica.
“Comunista”.
Nicoletta non ha iniziato a lottare anni fa contro un’opera inutile, ha iniziato a lottare mezzo secolo fa contro l’ingiustizia in tutte le sue forme. Si è battuta per lo Statuto dei lavoratori, per i diritti delle donne, contro le bombe fasciste e la strategia della tensione, contro le guerre dal Vietnam in poi.
Lo ha fatto studiando i classici greci e latini, l’amata letteratura di cui tante volte abbiamo parlato, la teoria di Marx, Lenin, Gramsci. E la sua preferita, Rosa Luxemburg.
Lo ha fatto pensando che per abbattere forze così possenti – soldi eserciti e potere -, e realizzare il comunismo, serva organizzazione. Serva mettersi insieme, coordinarsi, avere un programma. E’ per questo che due anni fa, nonostante l’età e il fatto che avesse solo da rimetterci, ha scelto di diventare Coordinatrice Nazionale di Potere al Popolo. Fatto clamorosamente omesso da TUTTA la stampa.
Perché i media non pronunciano la parolina magica?
Io un’idea me la sono fatta. Perché è magica davvero. Perché i nostri rapporti con le idee sono innanzitutto rapporti con le persone.
Molti hanno iniziato a militare perché da ragazzi hanno letto di Che Guevara, perché hanno conosciuto qualcuno di speciale, perché si voleva essere come quello lì che era il più onesto, il più tosto, il più altruista. Se lui era comunista, ero comunista anch’io, o almeno volevo diventarlo. Mi trasformavo.
Sai mai che chi oggi si innamora di Nicoletta, poi si innamora anche dell’idea che incarna? E magari delle scelte che fa?
Il pensiero dominante non vuole dare dignità storica e politica alle scelte degli individui. Sei mosso dalla voglia di far casino, dall’ignoranza, al massimo ti riconosciamo un impulso etico.
Non è possibile che tu abbia scelto dove stare POLITICAMENTE nella secolare lotta fra oppressi e oppressori.
Nicoletta alza quel pugno che altri socialisti e comunisti incarcerati alzarono prima di lei. E sorride, perché sa che questa lotta andrà avanti, e un giorno trionferà, anche grazie ai semi che sparge il suo sorriso.