Alessandro, "fecondatore volontario" - IlGiornale.it
Cresce sempre di più il numero di donne single, soprattutto in età matura, che decidono di avere un figlio grazie alla donazione del seme da parte di un donatore maschile sconosciuto. E non è certo questa la novità. Lo è il fatto che si sta facendo sempre più strada il metodo “della donazione fai da te”.
In molte preferiscono saltare la trafila delle normali e più sicure procedure di donazione di sperma. Procedure più lente è vero, ma più sicure e dove i donatori delle Cryobanche Internationali vengono testati per le malattie infettive anti_HIV, anti-HCV, Rosolia IgG, CMV, IgG, HbsAg, VDRL e hanno spermio grammi regolari.
Basti pensare alla Gran Bretagna che addirittura ha deciso di creare una banca nazionale dello sperma a cui possono ricorrere tutti. Coppie eterosessuali, omosessuali e come dicevamo le donne single.
E’ se è pur vero che le Cryobanche fanno conoscere del donatore: caratteristiche fisiche, titolo di studio e nazionalità a seconda delle richieste della donna ricevente, nessuna informazione potrà superare la conoscenza di anni di un tuo amico o di un tuo conoscente.
Si avete capito bene. A raccontarci del suo particolare ruolo di “volontario fecondatore” è Alessandro, trentacinquenne di bell’aspetto di Roma. Ironia della sorte è impiegato di banca, ma qui ad essere maneggiati sono solo i soldi. E’ uno a cui da sempre piacciono le donne. E lui, a quanto pare, piace a loro tanto da esser preso in considerazione per essere un ottimo donatore.
“Ho un ottimo rapporto con le donne. Le amo, le rispetto e forse proprio per questo anche dopo la fine della relazione restiamo e diventiamo ottimi amici, confidenti. E proprio da queste confidenze, molte di loro stanche di non trovare la persona giusta ma con una impellente voglia di maternità, mi hanno confessato di volere un figlio da sole si, ma tramite il sottoscritto. All’inizio pensavo mi prendessero in giro. Poi quando hanno cominciato, a turno ovviamente, a chiedermi che malattie avevo avuto , se in famiglia c’erano casi particolari ereditari e se avessi mai fatto il test dell’HIV ho capito che facevano sul serio. Mi stavano testando più approfonditamente.”
Sono in tutto 4 le amiche, le donne che hanno ricevuto il seme da Alessandro. E siccome ognuna di loro aveva esigenze diverse la “donazione” non è stata per tutte uguale.
Tre di loro infatti hanno preferito rivolgersi ad una struttura dedicata per congelare il seme e rincorrere ad esso quando anche la carriera andrà di pari passo alla loro voglia di maternità. L’altra invece di età più matura ha preferito il metodo più semplice, meno costoso e di fatto più naturale che c’è. In questo caso poi il rapporto sessuale è avvenuto fra due persone che già si conoscevano e si fidavano l’uno dell’altro.
“Con lei soprattutto, ma anche con le altre tre, c’è il tacito accordo da parte di mia di rinunciare alla paternità e ad ogni diritto sui nascituri. Loro dal canto loro rinunciano ad ogni richiesta futura di alimenti e sostentamento. Se poi vorranno portarli a conoscenza di me nella loro vita sono libere di farlo, io non mi tiro indietro. Neanche sul fatto economico, quando e come potrò, ovvio.”
E prima di queste e tante altre donne, la precorritrice dell’indipendenza femminile in fatto di maternità è stata proprio lei, Madonna la cantante ribelle che da sempre si è fatta palladina dei diritti delle donne. E’ stata lei infatti una delle prime a decidere come, dove e quando avere un figlio. La sua scelta era caduta su Carlos , un ballerino che dopo la nascita di Lourdes ha gentilmente scaricato con una buona uscita di quasi due miliardi (un milione di euro al nostro cambio) . Quando i giornali pubblicarono la notizia, il singolare contratto rappresentò l’ennesimo scandalo dell’artista che venne accusata di cinismo ed egoismo.
In realtà madame Ciccone applicava ancora una volta il primo dei suoi precetti e che sembra essere diventato attualmente anche quello di molte, altre donne: “Comando io, e non rifiuto pur stando sola nessuna responsabilità”
E alla domanda come mai queste donne abbiano scelto proprio lui per un passo così importante lui risponde: “ E’ la stessa domanda che mi sono fatto io. Il fattore principale è che mi conoscono profondamente. E questo per loro è una cosa fondamentale. Scegliere di essere una madre single non è certo facile e decidere di procreare almeno con uno che non sia un perfetto sconosciuto da più sicurezza. Inoltre da entrambe le parti, ci sono taciti accordi che sappiamo rispetteremo. Non nascondo che al momento in cui ognuna di loro troverà un partner che si dovrà occupare di quelli che di fatto, sono i miei figli, una stretta allo stomaco l’avverto. Ma so che è per una buona causa”
Di certo Alessandro non è l’unico che si è trovato in questa situazione delicata. In Italia infatti siamo molto lontani dall’avere un servizio sanitario che si occupi delle spese per provvedere all’avvio della genitorialità con metodi assistiti. La donazione fai da te anche in Rete è diventata un’alternativa alle banche del seme. Facebook, siti web e forum sono ormai diventati piazze di incontro per la domane e l’offerta di spermatozoi che è molto più semplice rispetto alla donazione di ovociti femminili. Si pubblica un annuncio, ci si incontra e tutti i divieti e le procedure burocratiche sono superate.
La storia di Alessandro seppur con molti coni d’ombra ha sicuramente i suoi lati positivi. Quello dei costi soprattutto. E per quanto riguarda la sicurezza sanitaria, come ci ha spiegato non è stata minimamente trascurata. Prima di donare il suo seme, in tutti i 4 casi, ha fatto le analisi e gli esami di rito. Le spese mediche naturalmente e neanche a dirlo le hanno volute pagare le future mamme.