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Il marzo delle donne: attraverso la storia - In Genere

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

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Siamo in marzo e in marzo si parla di donne. Fra poco sarà l’8 marzo, Giornata Internazionale della donna (e non Festa della Donna come piace dire e scrivere ai più sminuendo l’alto significato simbolico della giornata, appunto).

Una giornata che intende sottolineare le conquiste delle donne, le loro battaglie per i diritti (in Italia e nel mondo), per ricordare la necessità della non discriminazione, per rimarcare l’indispensabile presenza delle donne in tutte le fasi della vita politica, civile, economica, sociale di un paese. Era il 16 dicembre 1977 quando, con la risoluzione 32/142, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite propose ad ogni paese, di dichiarare un giorno all'anno "Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale" ("United Nations Day for Women's Rights and International Peace") e di comunicare la decisione presa al Segretario generale. L'8 marzo, che già veniva festeggiato, divenne la data ufficiale in molti paesi. Quest’anno, poi, l’Italia celebra una grande avvenimento: il settantesimo del diritto di voto per le donne italiane e il 10 marzo, grazie a una petizione nazionale, è stato dichiarato giornata nazionale del voto delle donne. Se ne parlerà e se ne continuerà a parlare: lo farò anch’io in un prossimo articolo.

Per questi primi giorni di marzo voglio, invece parlare di libri che raccontano di donne e che ne esaltano l’importante ruolo che hanno avuto nella società e nell’epoca in cui hanno vissuto. Lo faccio con una nuova collana editoriale, Italiane, voluta dalla Pacini Fazzi Editore di Lucca, fondata da Maria Pacini Fazzi nel 1966, quindi nell’anno del cinquantesimo dalla fondazione.

I primi tre libri sono dedicati a Cristina Trivulzio la patriota, a Grazia Deledda la scrittrice premio Nobel per la letteratura, a Nilde Iotti la prima presidente della Camera dei Deputati. Donne che hanno contribuito a fare la storia (con altre donne e altri uomini) ma che dai libri di storia, molto spesso, rimangono fuori. I primi tre ritratti sono affidati a penna di altrettante donne: Nadia Verdile, Neria de Giovanni, Luisa Cavaliere. Un piccolo formato per un piccolo prezzo (solo sei euro) per un marzo 2016 all’insegna della conoscenza e dell’informazione sulla vita delle donne.

Il progetto ne ricorda altri: penso ai tre volumi Italiane promosso dal Dipartimento per le Pari opportunità, e curato da Eugenia Roccella e Lucetta Scaraffia, scaricabile a questo indirizzo (www.pariopportunita.gov.it/index.php/dipartimento/pubblicazioni/297-italiane), oppure alla bellissima iniziativa dell’Enciclopedia delle donne (www.enciclopediadelledonne.it/) curata da Rossana Di Fazio e Margherita Marcheselli, una sorta di grande raccolta di storie di vita di donne, scomparse e viventi. Riprendo dal sito per descriverne le intenzioni: “Ma senza la storia delle donne - di tutte le donne - non si fa una bella Storia: si fanno degli schemi, delle approssimazioni, dei riassunti che non somigliano più a niente. E che fan danno. L’altra cosa che si divulga da sé facendo un’Enciclopedia delle donne è l’idea della libertà: la conoscenza delle donne in carne e ossa del passato e del presente, al pari dell’esperienza, sgretola le grate di quei pochi, limitati modelli a cui la loro vita (destino, vocazione, intelligenza, desiderio) viene ancora ricondotta, ottusamente certo, ma con un’ostinazione e una potenza (anche una prepotenza) che sorprende”.

Buona lettura!

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