“In Italia aborto difficile, violati i diritti delle donne”. In Alto Adige gli obiettori a più dell'80%
BOLZANO – Ennesimo avvertimento per l’Italia da parte del Consiglio d’Europa che questa volta si è pronunciato sul tema aborto, a seguito di un ricorso presentato dalla Cgil. Nello stivale, le donne che scelgono di interrompere volontariamente una gravidanza vanno incontro a troppe difficoltà, per non parlare della discriminazione che subiscono i medici ed il personale medico che non si dichiarano obiettori di coscienza in materia. “E’ una sentenza importante” ha commentato la segretaria della Cgil, Susanna Camusso “Ancora una volta viene ribadito l’obbligo della corretta applicazione della legge 194, che non può restare soltanto sulla carta. Il riconoscimento di queste violazioni è una vittoria per le donne e per i medici, ma anche per l’Italia”.
Non è la prima volta che l’Europa bacchetta l’Italia su questo tema. Era infatti il 2014 quando arrivò la prima “sgridata” dal consiglio Eu. Oggi, come allora, Bolzano è tra le province con il più alto numero di obiettori di coscienza in tutta Italia.
“Mi riservo di approfondire con i miei uffici, ma sono molto stupita perché dalle prime cose che ho letto mi sembra si rifacciano a dati vecchi che risalgono al 2013. Il dato di oggi è diverso” ha commentato la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, dicendosi stupita. “Dal 2013 a oggi abbiamo installato una nuova metodologia di conteggio e nella relazione che abbiamo presentato al Parlamento recentemente non ci risulta una sfasatura. Ci sono soltanto alcune aziende pubbliche che hanno qualche criticità dovuta a problemi di organizzazione. E siamo intervenuti anche richiamando”. Per il ministro “siamo nella norma, anche al di sotto. E non c’è assolutamente lesione del diritto alla salute”.
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