Donne e violenza, Capua testimonial Le segnalazioni ricevute dalla polizia
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Donne e violenza, Capua testimonialLe segnalazioni ricevute dalla polizia
Una signora ha visitato il camper con il marito e di nascosto da lui ha chiesto il numero di un operatore per denunciare la sua situazione e chiedere aiuto
LA CAMPAGNA - In tre mesi, il camper della Squadra mobile ha fatto tappa in piazza Maggiore, a Imola e a San Giovanni in Persiceto, entrando in contatto con circa 900 persone a cui sono state rilasciate informazioni e numeri utili da contattare.
LE RICHIESTE DI AIUTO - Il dirigente della Mobile Luca Armeni ha spiegato che il team di esperti, composto da agenti specializzati, psicologi, chirurghi e volontari, ha raccolto una decina di segnalazioni di donne direttamente vittime di stalking o violenze psicologiche, o richieste di aiuto per conoscenti. In particolare, una donna che ha visitato il camper con il marito ha chiesto il numero di uno degli operatori di nascosto dall’uomo, per poi mettersi successivamente in contatto e denunciare la sua situazione. «Le domande che abbiamo ricevuto con più frequenza - ha spiegato Armani - riguardano i numeri da contattare e i centri a cui rivolgersi. Poi le donne vogliono sapere quanto tempo può passare dalla denuncia al provvedimento restrittivo nei confronti dell’uomo che le perseguita». L’iter previsto in questi casi prevede infatti come primo passo un ammonimento nei confronti della persona denunciata, poi il divieto di avvicinamento alla vittima delle persecuzioni, infine, se la situazione perdura, si può arrivare ad ottenere la misura cautelare in carcere. «A volte siamo riusciti a svolgere le indagini in 7-8 mesi - spiega il capo della Mobile -, ma i tempi per arrivare a un provvedimento restrittivo o all’arresto possono accorciarsi a seconda della gravità dei casi». La campagna «Questo non è amore...» ai è svolta contemporaneamente in 16 province italiane ed è stata finalizzata anche a spiegare e far percepire alle donne come spesso piccoli comportamenti o privazioni quotidiane della libertà personale e della privacy nascondano già gravi violazioni dei diritti delle donne.
Andreina Baccaro