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Adesso basta è lo slogan della campagna dell'Udi sui diritti delle donne

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Giovedì 22 Settembre 2016 - Ravenna

Un anno di mobilitazione articolata in incontri, dibattiti e sit-in, sui temi del corpo e del lavoro, dell'autodeterminazione, della maternità, dell'educazione dei giovani

Un anno di mobilitazione. È questa la nuova sfida lanciata dall’ UDI – Unione donne in Italia per mantenere vivo il dibattito sui diritti delle donne. Corpo e lavoro, i temi centrali della riflessione, che si concentrerà sul diritto all’autodeterminazione e di cittadinanza nel lavoro, nella maternità, nella cultura, nell’educazione delle giovani generazioni, nella possibilità di rappresentarsi e di essere rappresentate in una campagna che durerà un anno intero.

Il primo appuntamento è fissato per il 26 settembre, in concomitanza con la Giornata mondiale dedicata alla contraccezione, che vedrà le donne dell’ UDI in tante regioni insieme a tante altri gruppi e associazioni che hanno aderito, impegnate in una mobilitazione a difesa della salute riproduttiva, dei consultori, della contraccezione, della legge 194 e sul tema dell’obiezione di coscienza. Mobilitazione che si tradurrà in una serie di incontri, dibattiti e sit - in per chiedere conto a Regioni e Asl del depauperamento dei consultori e del vergognoso balletto dei numeri ufficiali fra non obiettori e obiettori alla legge 194, che ha già costretto il Consiglio d’Europa a condannare l’Italia per l’evidente squilibrio tra obiettori e non obiettori. "Del resto - si legge nella nota dell'Udi -, con una media nazionale oltre il 70% e con punte regionali oltre il 90% di ginecologi obiettori di coscienza, è letteralmente impossibile parlare di equilibrio. Il tutto, mentre il Ministero della Sanità, per mano e voce della Ministra Lorenzin, si accanisce contro le donne italiane a suon di Fertility Day". ADESSO BASTA è lo slogan dell’ UDI. Un urlo per chiedere alle Istituzioni che la maternità sia sostenuta in modo serio con servizi adeguati e leggi strutturali. Più consultori, più contraccezione, meno aborti e meno obiettori, più lavoro, più asili nido, più condivisione nella coppia, più autodeterminazione delle donne. Fatti e non parole, affinché la genitorialità sia finalmente una risorsa e non un problema.

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