La beffa di Wonder Woman all’Onu
Il 2016 doveva essere l’anno in cui, dopo otto Segretari maschi, una donna sarebbe dovuta finalmente salire al vertice dell’Onu. Cinquanta delegazioni avevano sostenuto che per promuovere la parità di genere nel mondo dovevano essere in primis le Nazioni Unite a dare l’esempio. Ma, dopo mesi di tira e molla, il Consiglio di Sicurezza ha scartato sette candidate ed eletto un uomo, il portoghese António Guterres. Ora, però, arriva il contentino che suona un po’ come una beffa: Wonder Woman, ovvero Diana Prince, sarà l’Ambasciatrice onoraria delle Nazioni Unite per i diritti delle donne e delle ragazze. Sì proprio lei, la super eroina simbolo dell’emancipazione femminile, creata nel 1941 da William Moulton Marston.
Una nomina che suona molto più come una trovata di marketing che come una scelta significativa per il destino e l’empowerment delle donne. Non è un caso, infatti, che nel 2017 sia prevista l’uscita del film diretto da Patty Jenkins sul mitico personaggio dei fumetti.«È abbastanza comico che le Nazioni Unite non abbiano potuto pensare a una donna in carne e ossa che potesse ricoprire questo ruolo. Eppure io ne incontro di straordinarie ogni giorno» è il commento ironico di Sophie Walker, la leader del partito britannico per l’uguaglianza delle donne. La cerimonia è in programma al Palazzo di Vetro di New York il 21 ottobre, data in cui si celebrano i 75 anni di Diana Prince.
In quell’occasione ci saranno il segretario uscente delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon insieme con la presidente della DC Entertainment Diane Nelson che sarà accompagnata da «ospiti a sorpresa». Si sussurrano i nomi di Gal Gadot (Fast & Furious), che vestirà i panni della supereroina nel film di Jenkins, e di Lynda Carter, storica Wonder Woman televisiva negli anni ‘70.Il 21 ottobre sarà anche lanciata la campagna per la parità di opportunità e diritti per donne e ragazze che è uno dei 17 obiettivi per cambiare il mondo dell’Onu.
Per un anno l’immagine di Wonder Woman sarà usata anche sui social per accompagnare messaggi di empowerment della donna nella società. Farà presa sui giovani un personaggio così datato? E non sarebbe stato meglio mostrare più coerenza impegnandosi nella ricerca della parità di genere all’interno dell’Onu dove lo scorso anno sono stati nominati sottosegretari generali 22 uomini e solo due donne? Rimane l’amaro in bocca per quelle candidate al posto di Segretario Generale: la bulgara Irina Bokova, direttrice Unesco, Kristalina Georgevia, 63 anni, economista e vice presidente della Commissione europea, l’argentina Susana Malcorra, ex ministra degli Esteri. Per citarne solo alcune. Wonder Woman sarà più potente di loro? Difficile. Non dimentichiamo che tra gli avversari di Diana Prince nella serie reinventata da George Pérez c’erano proprio gli Stati aderenti all’Onu. Forse non a torto.
16 ottobre 2016 (modifica il 16 ottobre 2016 | 21:15)
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