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«Crociata contro libertà delle donne» // Umbria24.it

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

di C.F.

Foligno istituisce la Giornata per la santità della vita. Il consiglio comunale della città della Quintana giovedì ha approvato a maggioranza la mozione presentata dalla consigliera leghista Luciana Collarini per introdurre nel calendario cittadino una Giornata celebrata negli Stati Uniti a ridosso del 22 gennaio, giorno in cui nel 1973 la Corte Suprema ha pronunciato la sentenza Roe contro Wade che ha fatto la storia della legislazione in materia di aborto. Collarini nella presentazione dell’atto al consiglio ha evidenziato come si tratti di un provvedimento «unico in Italia, perché non esiste in nessun altro comune una giornata dedicata alla Santità della vita e auspichiamo di poter essere di esempio per altre amministrazioni». Contro

A Foligno ok alla Giornata per la santità della vita L’esponente leghista di Foligno ha sostenuto anche che «è necessario riscoprire e tutelare i valori della vita e della famiglia, che sono la base – ha detto – di una società sana e che da troppo tempo vengono attaccati da chi ritiene questi valori obsoleti e medievali». Tra le motivazioni della sua iniziativa politica Collarini ha indicato il «calo demografico superiore al 50 per cento, con l’Umbria che tra il 2013 e il 2017 è stata la regione d’Italia con meno nati», per poi contestare anche le «politiche pro aborto degli ultimi anni che – ha detto – hanno permesso l’uso della Ru486 anche alle ragazze minorenni e senza il consenso dei genitori».

«Ipocrisia» Compattamente l’opposizione, dal M5s al Pd fino alle liste civiche, ha espresso voto contrario con Mario Gammorata (Foligno 2030) che ha poi spiegato le proprie motivazioni, evidenziando come «in questa situazione drammatica a causa del Covid-19 sarebbe più opportuno occuparci della vita delle persone, organizzando i servizi sanitari, cosa che negli ultimi mesi non è stata fatta, come il quadro attuale dell’Umbria certifica». Nel merito della Giornata per la santità della vita Gammarota rileva, però, «l’ipocrisia della Lega che a livello nazionale si dà da fare per lasciare uomini, donne e bambini in mezzo al Mediterraneo in condizioni precarie e poi nei consigli comunali di provincia si occupa della vita con un ordine del giorno in cui si fa riferimento a Trump e agli Stati Uniti, dove c’è ancora la pena di morte e dove sono stati eretti muri che hanno separato anche le famiglie».

«Peggior oscurantismo» «In piena pandemia, dentro la zona rossa, con oltre 90 mila decessi in Italia e più di 800 nella sola Umbria, la consigliera Collarini durante l’illustrazione della mozione non ha provato nessun imbarazzo – attacca Elisabetta Piccolotti della direzione nazionale di Sinistra Italiana – . Non ha chiesto più medici per salvare la vita di chi sta morendo nei nostri ospedali, non ha invocato più investimenti nella sanità pubblica, ma ha pensato bene di impiegare il suo tempo per chiedere di ‘fare come Trump’ e sostenere che la legge 194 sull’interruzione di gravidanza è una delle cause della crisi demografica italiana. Un totale delirio ideologico degno del peggiore oscurantismo. La Lega è impegnata in una guerra senza quartiere contro la libertà di scelta delle donne in tutte le regioni e i comuni in cui governa, dimenticando i veri problemi delle persone: Mario Draghi farebbe bene a pensarci dieci volte prima di affidare a questa gente dei ministeri nel suo futuro governo».

«Attacco ai diritti delle donne» A intervenire anche Vanda Scarpelli, segretaria della Camera del Lavoro provinciale di Perugia secondo cui l’istituzione della Giornata per la santità della vita approvata a Foligno «non solo è una chiara violazione dei principi di laicità delle istituzioni pubbliche, ma rappresenta l’ennesimo attacco diretto ai diritti e alle libertà delle donne di tutta l’Umbria, che hanno già dimostrato con i fatti di non essere disponibili a veder rimesse in discussione conquiste fatte ormai più di 40 anni fa». Per la sindacalista è «paradossale che in un periodo in cui così tante vite sono state spazzate via anche per inefficienze organizzative, le amministrazioni a guida leghista si dedichino a iniziative simili, continuando la loro crociata contro la libertà delle donne di decidere sul proprio corpo e sulla propria gravidanza. Il Comune di Foligno farebbe meglio – dice Scarpelli – a curarsi dei bisogni delle donne: il bisogno di lavoro e, quando questo c’è, la necessità quanto mai attuale di conciliare i tempi di vita con l’impegno professionale, e quindi l’importanza di garantire servizi educativi a sostegno delle donne e delle famiglie. Per non parlare della prevenzione, della medicina di genere, dei consultori ridotti all’osso, del gravissimo problema della violenza sulle donne da parte degli uomini contro il quale va potenziata la rete dei servizi, a partire dai centri antiviolenza. E allora – conclude la sindacalista – smettiamola di fare demagogia e di giocare sulla pelle delle donne e iniziamo a rafforzare questi servizi».

@chilodice

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