Quelle donne che non vogliono indietreggiare - Cronaca
Camilla Murgia Dopo le dichiarazioni di alcuni esponenti della Regione sulle linee guida ministeriali e l’applicazione della Legge 194 sono molto preoccupata: sono pericolose in primis perché calpestano i diritti delle donne senza riconoscerne autonomia e libertà, ma altresì gravi per l’idea sulla natalità. Parlare di natalità prevede una riflessione sul valore della parola diritto e della responsabilità che deriva da quel diritto,...
Camilla
Murgia
Dopo le dichiarazioni di alcuni esponenti della Regione sulle linee guida ministeriali e l’applicazione della Legge 194 sono molto preoccupata: sono pericolose in primis perché calpestano i diritti delle donne senza riconoscerne autonomia e libertà, ma altresì gravi per l’idea sulla natalità. Parlare di natalità prevede una riflessione sul valore della parola diritto e della responsabilità che deriva da quel diritto, ovvero dall’applicazione della Legge 194. L’interruzione di gravidanza, come la maternità, è una scelta libera e personale, dovere della società civile è quello di garantire che queste scelte siano frutto di un percorso di consapevolezza e informazione sulla sessualità e qui entra in gioco il ruolo del Consultorio Familiare. Il Consultorio è il luogo di frontiera in cui collaborano una multisciplinarietà di soggetti per assicurare la salute della donna e da cui partono azioni a sostegno delle tematiche sociali femminili.
Uno Stato che sia “materno” come se lo immaginavano le ideologhe della 194, è un paese che azzera il gender gap, che attiva delle politiche che assicurino una maternità e paternità paritaria, che si pone contro la violenza sulla donna e quindi contro l’aborto clandestino, un paese che riconosce alle donne l’autodeterminazione. Il ruolo della Regione è fondamentale nell’organizzazione dei Consultori che da anni, come spesso rivendicato, sono svuotati di queste funzioni. Si torni nelle scuole a fare educazione sessuale, prevenzione: la corretta informazione porta a un consapevole approccio alla propria sessualità. La natalità è un tema complesso, che coinvolge la società tutta, è frutto di un percorso, in cui l’aborto è un diritto, una scelta libera ma piena di responsabilità che sono prima di tutto delle amministrazioni. Negare la RU486 nei Consultori è grave, ma lo è maggiormente negare un diritto ostacolando le Ivg nelle Marche. Il proibizionismo anacronistico di questa destra non è accettabile. La presenza di tante donne, uomini e associazioni loscorso sabato 6 febbraio in piazza ad Ancona ribadisce che siamo in molte a non voler fare un passo indietro e a pretendere invece quel passo in più, che manca da 43 anni.
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