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D’Elia e Serracchiani, chi sono le due candidate alla vicesegreteria del Pd- Corriere.it

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

A far politica, dice Cecilia D’Elia, ha cominciato al liceo nel 1980, ai tempi del terremoto a Potenza, quando le scosse colpirono la città provocando gravi problemi. Da allora non ha più smesso: territorio, droghe, violenze contro le donne, fragilità e vulnerabilità sociali. Lucana, classe 1963, oggi in pole come candidata per un posto di vicesegretaria del Pd (lo deciderà l’assemblea di metà marzo), D’Elia fa risalire la propria cultura politica alle manifestazioni studentesche e femministe, all’università di Roma dove otterrà una laurea in filosofia, all’iscrizione alla Federazione giovanile comunista nel 1988, di cui diventerà dirigente nazionale delle ragazze, ma da cui poi uscirà «per ritornare agli studi e fare politica in altro modo». Il suo impegno nel tempo si dividerà tra cariche istituzionali e iniziative sociali. Scriverà saggi sui diritti delle donne, fonderà blog.

Nel Pd dal 2018

D’Elia comincia creando la rivista ’91, dal 1995 lavora all’associazione Forum droghe, Movimento per i diritti contro la proibizione, di cui sarà presidente e poi direttrice del mensile Fuoriluogo. Alla fine degli anni Novanta, con Nicola Zingaretti segretario, fa parte delle segreteria romana dei Ds, occupandosi di scuola università e ricerca. Nel 2003 è consigliera provinciale a Roma, e poi assessora alla Semplificazione, alla comunicazione e alle pari opportunità del Comune di Roma, nella giunta Veltroni. Ma nel 2007, quando si tratta di aderire o meno al nascente Partito democratico, D’Elia decide per il no e insieme ad altri fonda Sinistra democratica. Solo dopo molti anni, nel 2018, decide d’iscriversi al Partito democratico, dopo aver fatto parte, tra il 2013 e il 2016, del Coordinamento nazionale di Sinistra ecologia e libertà, essere stata, tra il 2008 e il 2012, vicepresidente e assessora alle Politiche culturali della Provincia di Roma nella giunta Zingaretti, e dal 2013 consulente per le politiche di genere del presidente della Regione Lazio, cioè ancora Zingaretti. Qui D’Elia guiderà la cabina di regia regionale per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne, mentre nel 2016 entra nella giunta di centrosinistra di Roma Municipio II, con la delega alle politiche sociali, fino al 2019. Nel giugno 2020 assume l’incarico di portavoce della Conferenza nazionale delle democratiche.

Le scelte di Serracchiani

Anche Debora Serracchiani è data in posizione di vantaggio per corsa alla carica di vicesegretaria del Pd. Romana ma ormai da 25 anni friulana d’adozione, la sua carriera politica comincia nel 2002, diventando consigliera circoscrizione nella II circoscrizione di Udine e coordinatrice della Commissione circoscrizionale Urbanistica-territorio e lavori pubblici. Avvocata, classe 1970, padre operaio e poi impiegato dell’Alitalia, Serracchiani nel 2006 viene eletta nel consiglio provinciale di Udine, nella lista dei Ds, e rieletta nel 2008 nella lista del Pd. È l’anno in cui diventa segretario del Pd di Udine. Prende il via un impegno che la farà ammettere di aver rinunciato a molto per la politica, con ricadute anche sulla famiglia. Dirà: «Ho sacrificato le cose a cui tenevo di più». Nel 2009, a darle la notorietà, è un intervento all’assemblea dei circoli del Pd, dove Serracchiani attacca con decisione le decisioni prese dal partito. In breve diventa un personaggio televisivo e molto conosciuto. Nell’aprile 2009, è Dario Franceschini, segretario del Pd, ad annunciare la candidatura di Serracchiani alle elezioni europee del 2009 dove risulta eletta con 144.558 preferenze. Successivamente diventa segretario regionale del Pd del Friuli-Venezia Giulia, fino al 2013 quando viene eletta presidente della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia. A quel punto Guglielmo Epifani, segretario del Pd, nel 2013 la sceglie come responsabile nazionale dei trasporti e infrastrutture, confermata poi da Matteo Renzi. Con quest’ultimo segretario c’è feeling, e Serracchiani diventa sua vice, dimettendosi nel marzo 2018 a seguito del risultato deludente ottenuto dal partito alle elezioni politiche. Nel frattempo, diventa deputata e con Renzi rompe. Dal marzo 2019 è vicepresidente dei dem.

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