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Genova, piante di mimosa nelle scuole per celebrare le donne della Resistenza

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

La mimosa, «pianta vivente», diventa il simbolo delle lotte delle donne della Resistenza per la parità dei diritti. Un simbolo da regalare alle scuole per l’8 marzo: «L’albero di mimosa piantato in ogni scuola, ricorderà i valori di libertà e uguaglianza della Costituzione», spiega Giordano Bruschi, il partigiano “Giotto”, che ha avuto l’idea ed è stato supportato dal Circolo Sertoli per realizzarla. Quando tutte le piante saranno messe a dimora all’ingresso dei vari istituti che hanno aderito all’iniziativa (ad oggi sono 24, «ma arrivano continue richieste», fanno sapere dal Sertoli): «30 mila alunni entrando a scuola potranno riflettere su cosa è stata la storia d’Italia e delle donne della Resistenza». Ogni pianta, infatti, porterà il nome di una partigiana genovese: «Cosi cerchiamo di insegnare la storia di queste donne», osserva Bruschi, che in giro per le scuole, ogni volta che verrà piantato un albero, racconterà quello che i partigiani hanno fatto e i valori che li hanno mossi. A partire da Teresa Mattei, la partigiana Chicchi, la stessa che ha scelto la mimosa come simbolo per la Festa della Donna e che ha dato un contributo fondamentale nella stesura dell’articolo 3 della costituzione, quello che sottolinea l’uguaglianza e la parità di diritti delle persone.

Lo spunto infatti è nato proprio dal centenario della nascita di Teresa Mattei (celebrato il primo febbraio scorso): «La donna che alla costituente ha avuto l’idea di indicare la mimosa come fiore delle lotte della resistenza femminile». Ad oggi ne sono già stata messe a dimora quattro in altrettante scuole. Si andrà avanti fino al 12 marzo, raggiungendo altre 20 scuole.

La scelta di piantare un albero ha un motivo ben preciso: «Celebrare la mimosa non soltanto come fiore, che seccherebbe nel giro di pochi giorni, ma come pianta con le sule radici: la mimosa pianta vivente, simbolo delle lotte delle donne, delle donne partigiane e dell’uguaglianza delle donne, di cui oggi sue ne sente tanto bisogno», afferma il partigiano “Giotto”. «L’albero della mimosa all’ingresso delle scuole ricorderà ogni giorno il valore della libertà ma anche il valore dell’uguaglianza della nostra costituzione».

Una pianta di mimosa per donne resistenti

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A collaborare all’iniziativa, che si intitola Una mimosa per donne Resistenti, anche l’Istituto Agrario Marsano di Molassana: «Ci siamo occupati principalmente di reperire le piante», spiega Aldo Grande direttore dell’azienda agraria di San Siro di Struppa. «Per i ragazzi è un’esperienza importante, non solo dal punto di vista botanico, che li riguarda come studenti, ma soprattuto dal punto di vista culturale, storico ed emozionale. Prendere parte a queste iniziative può insegnar loro i valori di condivisione, di partecipazione e di libertà, soprattutto».

Alla scuola materna di San Siro di Struppa, la messa a dimora della mimosa, si è conclusa con i piccoli alunni che intonavano Bella ciao guidati dalla voce del partigiano “Giotto”, dopo aver ascoltato la storia di Teresa Mattei e delle tante donne che come lei hanno lottato per la parità dei diritti e la libertà. Un altro seme è stato piantato.

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