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Con la pandemia rischiano di essere travolti i diritti delle donne

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Un anno di pandemia in tutto il mondo e tutti ne risentono, chi più chi meno. Tutto ciò che era banale e scontato non lo è più ma, sopratutto, i diritti delle donne rischiano di essere travolti: sono aumentati i femminicidi e le violenze ma non solo, spaventa anche il tasso di disoccupazione femminile.

Con la pandemia si registra un aumento esponenziale della violenza domestica e dei femminicidi

Il Covid rappresenta, sicuramente, la più grande crisi degli ultimi novanta anni ma a farne le spese, sono soprattutto le fasce deboli di reddito e purtroppo, anche le donne. I dati sono agghiaccianti. In un anno di pandemia, nel mondo, 243 milioni di donne è stata vittima di violenza domestica. Il numero di richieste d’aiuto con il lockdown è cresciuto esponenzialmente ed in maniera uniforme in tutti i continenti, nessuno escluso. Purtroppo anche il numero dei femminicidi ha raggiunto livelli elevatissimi e dal punto di vista occupazionale non va meglio.

imageUna donna vittima di violenza domestica- Photo Credit: web

Anche il livello occupazionale ne risente

A livello globale le donne che lavorano in condizioni di precariato sono oltre il 55% e, purtroppo, con la pandemia molte di loro si sono viste decurtare i loro salari del 60%. Secondo i dati dell’istat nell’arco di un anno hanno perso il lavoro 444 mila persone, di cui 312 sono donne. I dati fanno rabbrividire anche in considerazione del già preoccupante tasso di occupazione femminile in Italia che si assesta, al di sotto della media europea sul 48,5%. Ma non solo, anche nell’ottica della rappresentanza politica, con il Governo Draghi si è registrato un netto calo della presenza femminile nelle istituzioni, Al Governo vi sono solo 8 ministre su 23, e solo 2 su 8 sono ministre con portafoglio.

Eppure le donne sono in prima linea a combattere il covid: nel laboratori scientifici, negli ospedali, nelle scuole, nelle case di cura per anziani. Eppure laddove a guidare i paesi c’è una donna la risposta alla pandemia è stata migliore: Germania, Finlandia, Danimarca, Etiopia, Islanda.

Il bilancio di un anno di pandemia fa paura, i due aspetti -lavoro e violenza domestica- sono peraltro strettamente correlati. Una donna deve essere indipendente e sentirsi realizzata, non dipendente affettivamente ed economicamente da un uomo che si rivela il suo carnefice. I dati fanno paura, ma devono essere da monito per una necessaria inversione di rotta.

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