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Aborto, la Regione Piemonte: "Nei consultori solo le associazioni pro-vita". Scoppia la polemica

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Il segretario del Pd del Piemonte, Paolo Furia, prende posizione contro "un testo presentato dall'assessore Maurizio Marrone in cui si propone di aprire con soldi pubblici sportelli gestiti dalle associazioni contrarie alla 194, associazioni di sostegno alla vita che avrebbero il compito di accogliere le donne che decidono di interrompere la gravidanza, per dissuaderle". E' una scelta, afferma Furia, "che dà la misura della furia ideologica dell'assessore, mascherata di buone intenzioni, in realtà violenta e ipocrita".

 

Una nota sarebbe stata inviata alle Asl per la proroga al 31 marzo del bando per aggiornare gli elenchi delle associazioni con le quali collaborare, "con il preciso requisito della presenza nello statuto 'della finalità di tutela della vita fin dal concepimento' ".

 

"Nel testo - dice Furia, assieme al responsabile diritti Pd Piemonte, Michele Miravalle - si parla delle donne come di persone poco avvedute. Mascherando un pensiero patriarcale e misogino con intenzioni di maggior tutela, non si fa altro che insultare le donne. Tutto questo in contrasto con lo spirito della legge, che garantisce la libera scelta. Il nodo della questione sta nella volontà di smantellare diritti che ci sono".

 

"La lotta all'aborto - rimarca - si fa non attraverso la limitazione coattiva della libertà della donna, ma con politiche sociali adeguate, così che l'ampliamento delle possibilità di scelta non equivalga necessariamente alla solitudine e al dolore. Si devono sostenere piani di informazione sessuale, seri nelle scuole, altro che dare soldi alle associazioni pro-life. Chiediamo chiarimenti sul fantomatico testo - aggiunge - e insistiamo sulla necessità che la legge 194 venga rispettata ed attuata in ogni sua parte".

 

"La scelta della Regione Piemonte - dichiara la vicecapogruppo del Pd alla Camera, Chiara Gribaudo - è gravissima e viola i diritti delle donne alla propria autodeterminazione. Di fronte a una scelta difficile come quella dell'aborto le donne hanno bisogno di un sostegno imparziale: mettere i pro-vita nei consultori è come privilegiare le assunzioni dei medici obiettori di coscienza. La posizione dell'assessore Marrone è vergognosa e nasconde una mentalità patriarcale e misogina. Chiediamo al governo di intervenire per garantire a tutte le donne, in tutte le regioni, il diritto alla libera scelta".

 

Anche il capogruppo Luv in Regione Piemonte, Marco Grimaldi, stigmatizza la presa di posizione della giunta Cirio: "La giunta - afferma Grimaldi - aveva assicurato che non avrebbe dato seguito alla proposta inaccettabile dell'assessore Fdi Maurizio Marrone che in piena pandemia pensa di operare per la collettività tentando per l'ennesima volta di massacrare l'autodeterminazione delle donne. A sconcertare non sono solo l'oscurantismo e il disprezzo verso la libertà delle donne, ma l'incapacità di proporre qualcosa di diverso dalla lesione dei diritti di qualcuno".

 

"La giunta, inoltre - rimarca - aveva assicurato che non avrebbe dato seguito alla presunta circolare di Marrone che vietava la distribuzione della pillola Ru486 nei consultori e invitava all'attivazione di sportelli con associazioni pro-vita, pertanto chiediamo urgentemente di sapere cosa sia successo. Se qualcuno ha firmato un atto senza avere le deleghe o il mandato politico per farlo - aggiunge - deve fare immediatamente un passo indietro. Se la direttiva arriva invece dagli assessorati competenti vogliamo sapere perché abbiano deliberatamente mentito alla Commissione regionale Sanità".

 

 

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