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CORONAVIRUS: le RESTRIZIONI hanno calpestato i DIRITTI UMANI, lo dice il RAPPORTO di AMNESTY INTERNATIONAL
Le RESTRIZIONI hanno calpestato i DIRITTI UMANIAmnesty International, l'organizzazione internazionale che lotta contro le ingiustizie e in difesa dei diritti umani nel mondo, ha fatto il punto sulla situazione, drammatica, in atto nel mondo. L'organizzazione ha sottolineato come in molti Paesi le norme di restrizione per prevenire il contagio da coronavirus abbiano aumentato le disuguaglianze nelle fasce più deboli della popolazione come migranti e minoranze, calpestando sotanzialmente i diritti umani.
Donne, rifugiati, minoranze etniche, anziani. Sono queste le categorie più colpite dagli effetti indiretti della pandemia, quelli che vanno a ledere i diritti umani fondamentali. A denunciarlo è Amnesty International, che ha pubblicato oggi il rapporto annuale 2020-21, analizzando le tendenze globali in 149 Stati del mondo. "Il 2020 è stato un anno catastrofico a causa della pandemia e delle risposte inadeguate dei governi", ha sottolineato a Il Sole 24 Ore il portavoce di Amnesty International Italia. "La pandemia ha colpito approfittando delle diseguaglianze, discriminazioni e squilibri economici e sociali che erano già presenti nelle società di tutto il mondo. A questo va aggiunto che la pandemia è diventata un pretesto per diversi governi per colpire duro nei confronti di dissidenti e di oppositori".Nel rapporto di Amnesty si denunciano Stati che hanno modificato il codice penale introducendo la pena del carcere "per diffusione di informazioni false sulla pandemia" o altri che hanno avviato procedimenti penali contro chi criticava la risposta sanitaria dei governi o che hanno represso le manifestazioni di protesta.
In particolare, viene messo in evidenza come sia peggiorata la condizione dei rifugiati e dei richiedenti asilo, costretti a vivere il lockdown nei campi di accoglienza, in cui spesso mancano servizi sanitari essenziali. Alcuni Paesi hanno chiuso le frontiere a causa della pandemia con il risultato che migliaia di persone sono state abbandonate a loro stesse.Aumentano poi le violenze domestiche e contro le donne a causa delle misure di confinamento, così come le norme per evitare il contagio hanno lasciato migliaia di persone senza lavoro e senza protezioni sociali. Il rapporto di Amnesty ha sottolineato anche la condizione degli operatori sanitari, che "hanno subito le conseguenze di sistemi sanitari deliberatamente smantellati". "Gli eroi del 2020 sono gli operatori sanitari in prima linea per salvare vite umane e coloro i quali, sebbene collocati alla fine della scala del reddito, hanno lavorato per nutrire le famiglie e mantenere in funzione i servizi essenziali", ha commentato Agnès Callamard, segretario generale di Amnesty International: "È crudele ma è così: coloro che hanno dato di più sono stati protetti di meno".
Bisogna però dire che non mancano segnali positivi.Si pensi al tema della pena di morte, con il Colorado che è diventato il 22esimo Stato degli Stati Uniti ad averla abolita. Sono stati fatti passi avanti anche nella tutela dei diritti delle donne con un profondo cambiamento, ad esempio in Sudan.