Grillo: a difendere il figlio dall'accusa di stupro anche la mamma
"C'è un video che testimonia l'innocenza dei ragazzi, dove si vede che lei è consenziente, la data della denuncia è solo un particolare". Lo ha scritto Parvin Tadjik, moglie di Beppe Grillo e madre di Ciro, in un commento - ripreso dal sito Open - al post su Fb di Maria Elena Boschi dove la deputata di Italia Viva critica il video in cui Beppe Grillo difende il figlio Ciro e i suoi tre amici dall'accusa di stupro.
La risposta di Boschi non si fa attendere: "Parvin Tadjik, la moglie di Beppe Grillo, risponde al mio video di ieri dicendo che suo figlio è innocente, che la ragazza era consenziente, che ci sono le prove. Io non faccio il processo sui social, gentile signora. Le sentenze le decidono i magistrati, non i tweet delle mamme. Questo modo di concepire la giustizia, giocandola sui social e non nelle aule di tribunale, è aberrante".
Di fatto Parvin Tadjik ripete le parole del marito, che nella sua difesa di ieri menziona l'esistenza di un video sui cellulari dei ragazzi dai quali si evincerebbe che la ragazza sarebbe stata consenziente. Il fondatore del M5S ha contestato, inoltre gli otto giorni trascorsi tra la presunta violenza e la denuncia da parte della ragazza (ma il "codice rosso", la legge contro la violenza sulle donne approvata nel 2019 su spinta del M5S allunga fino a 12 mesi il tempo massimo entro cui una vittima poteva presentare denuncia per una violenza sessuale subita). "Questo video lo porterò in procuraperché reputo che sia una prova a carico", ha detto a L'Aria Che tira su La7 l'avvocato Giulia Bongiorno difensore della ragazza italo-svedese che ha denunciato di essere stata stuprata nel luglio del 2019 da Ciro Grillo. "Il video di Beppe Grillo è una prova che documenta una mentalità dell'eufemizzazione, spesso usata dagli uomini per giustificarsi quando sono imputati" afferma Bongiorno che su questa linea di difesa aggiunge: "Si dice alle vittime, state attente. Ma noi non ci facciamo intimidire!".
Giulia Bongiorno: "Porterò in procura il video di Beppe Grillo"
Il caso irrompe alla Camera
ll caso poi irrompe nell'aula della Camera all'apertura dei lavori. Il centrodestra attacca e chiede chiarimenti ma anche il capogruppo di Leu Federico Fornaro deplora il video del fondatore M5s. La prima a prendere la parola è la deputata di Fratelli d'Italia Lucaselli che chiede la convocazione immediata della conferenza dei capigruppo sul tema. Molto dure anche le critiche della deputata della Lega Ravetto e di Fi Valentini ma anche Leu critica "il garantismo a correnti alternate" del Garante M5S.
La condanna del video di Grillo
Contro le parole di Grillo proseguono anche oggi i commenti indignati. Dopo Boschi interviene anche il leader di Italia viva Matteo Renzi, che colloca le accuse su un piano politico: "Beppe Grillo ha fatto un video scandaloso: il dolore di un padre non giustifica l'aggressione verbale a una ragazza che denuncia violenza", scrive su Facebook e aggiunge: "Invece che aspettare il processo, il pregiudicato che ha fondato il partito dell'onestà prova a salvare la sua famiglia dopo aver distrutto le famiglie degli altri. Quanta ipocrisia nella doppia morale di chi crea un clima d'odio e poi se ne lamenta". E conclude: "Le parole di Grillo - e il contestuale silenzio di Conte e Di Maio - dicono molto su cosa è diventato il Movimento Cinque Stelle. O forse è sempre stato così ma adesso se ne accorgono in tanti. Sipario".
"Aspetto con impazienza le parole che dovrà dire il leader in pectore del M5S Giuseppe Conte in merito all'incredibile video del garante - aggiunge il senatore Pd ex renziano Andrea Marcucci - Dopo le parole dell'ex comico, servono chiarimenti urgenti come minimo sulla giustizia e sulla responsabilità della politica. Il perdurare di questo silenzio renderebbe qualsiasi alleanza privilegiata molto più difficile".
Molinari: "Le parole di Grillo testimoniano un enorme ritardo culturale sul rispetto dei diritti delle donne"
"Chieda scusa a tutte le donne italiane - interviene anche il leader della Lega Matteo Salvini - capisco lo sfogo di un padre ma mi permetto di dire che è disgustoso, vergognoso e imbarazzante invocare l'innocenza del figlio in base ai giorni attesi da una ragazza per denunciare uno stupro. Questo ci riporta al Medioevo".
"Le parole di Grillo sono inaccettabili e vergognose. Solidarietà alla ragazza, alla famiglia e alle vittime di ogni violenza. Non importa quando denunciate, cosa avevate fatto o indossato: non siete né complici né colpevoli. La politica deve sempre affermare questo principio", scrive su Twitter la vicesegretaria del Partito democratico Irene Tinagli.
Dura anche la senatrice di FdI Isabella Rauti: "Uno show disgustoso che offende le donne vittime di violenza". Mentre la portavoce delle Sardine Jasmine Cristallo parla di "virulento maschilismo di stampo patriarcale".
Sul fronte cinquestelle interviene l'ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta: "Caro Beppe, capisco il tuo dolore di padre, capisco la rabbia dei processi mediatici che colpiscono di più le persone conosciute, ma la tua rabbia e il tuo dolore non devono offendere la rabbia e il dolore dei genitori della ragazza". E ricorda come "durante il nostro primo governo siamo stati fieri di approvare la Legge #CodiceRosso, che ha peraltro esteso il termine per la denuncia di violenza subita da parte della donna da sei mesi a 12. Lo abbiamo voluto estendere", spiega Trenta, "perché la maggior parte delle donne violentate spesso non denunciano. Si vergognano, hanno paura di essere segnate a vita, sanno che c'è gente che le accuserà di essere state causa della violenza e non vittime".