Festa della mamma e diritti delle donne spesso dimenticati
Tempo di lettura stimato: 2minutiSeconda domenica del mese di maggio, festa della mamma. Un giorno per ricordare quanto questa figura è importante nella famiglia e nella società. Ma anche per non dimenticare tutti i diritti che le sono negati, in quanto donna e in quanto madre, anche nelle società moderne più avanzate, che si dicono civilizzate.
Essere mamma non è facile. Non lo è mai stato. Ma speriamo che in futuro possa esserlo. Lo dobbiamo alle generazioni future.
I diritti delle mamme nella Costituzione italiana
Nel 1946 i padri della Costituzione italiana hanno dedicato un intero articolo ai diritti delle donne e delle mamme.
La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.
La mamma lavoratrice ha il diritto alla maternità obbligatoria, al congedo parentale, al divieto di essere licenziata dopo la nascita del suo figlio, a riposi garantiti per poter allattare. Diritti che spesso non vengono concessi a tutte, a causa di contratti di lavoro atipici che non garantiscono le tutele base ad alcune categorie. Come se ci fossero mamme lavoratrici di Serie A e di Serie B.
Photo by Jon Tyson on UnsplashSe questi sono i diritti delle mamme lavoratrici, ce ne sono altri che, invece, riguardano ogni donna che mette al mondo un figlio. Il diritto a essere rispettata, a vivere la propria vita, a non subire violenze fisiche e psicologiche, ad avere le stesse possibilità degli uomini e dei papà, a non dover sempre rinunciare per forza ai propri sogni. Insomma, il diritto a vivere una vita degna di questo nome.
I diritti delle mamme secondo i bambini
Qualche anno fa la Onlus Intervita ha realizzato una campagna – Mia mamma è (anche) una donna – cambiando il punto di vista e chiedendo ai piccoli quali fossero secondo loro i diritti fondamentali di ogni madre. Le risposte di più di 1.500 bambini di Milano, Napoli e Palermo sono state da brividi. Raccontano una società in cui le mamme vivono in contesti fragili e, purtroppo, a volte anche violenti. Era il 2013, ma potrebbero essere risposte date oggi, dal momento che la violenza domestica nelle sue mille forme è ancora lontana dall’essere sconfitta.«Vorrei che avesse il diritto di: non essere maltrattata, avere le stesse possibilità degli uomini, essere a riposare, dormire, essere rispettata, vivere la sua vita, essere una donna libera, essere trattata bene, vivere con serenità, realizzare i propri sogni, essere rispettata dai figli e dal marito».
Gli occhi innocenti dei bambini raccontano uno spaccato di realtà che non possiamo più tollerare.
Photo by Kenny Krosky on UnsplashL’Italia non è un paese per mamme
La pandemia ha messo in evidenza che l’Italia è un Paese che si poggia interamente sul lavoro delle mamme, a casa e fuori casa. Ma dall’altro lato non garantisce diritti e tutele in grado di salvaguardare l’operato di una figura che nella società è fondamentale. È sempre solo un dare e mai un ricevere.
Se la pandemia ha acceso le luci su una situazione che non dovrebbe essere più concepibile nel 2021, questo momento storico che stiamo vivendo deve anche trovare la via d’uscita per garantire parità di diritti, anche tra madri e padri.Solo allora la festa della mamma avrà assunto un altro significato. Fino a quel momento mamme, figlie, figli e anche papà dovranno lottare affinché una donna non si senta più discriminata in quanto madre.