La Treccani rimuove “cagna” e “zoccola” dai termini offensivi collegati alla voce “donna”
Cultura - Rossella Muroni, deputata capogruppo alla Camera di Federazione dei verdi: “La strada per raggiungere la parità di genere passa dall'educazione”
Roma – La Treccani rimuove “cagna” e “zoccola” dai termini offensivi collegati alla voce “donna”.
Termini come “cagna, bagascia, battona o zoccola” non compariranno più tra i sinonimi dispregiativi collegati alla parola “donna” sul vocabolario della Treccani.
La decisione arriva a seguito di una lettera, a cui hanno aderito 100 firmatari, che chiedeva all’istituto di aggiornare la voce. Negli scorsi mesi si era acceso un dibattito, apparso su Repubblica, tra un gruppo di attiviste, guidate da Maria Beatrice Giovanardi, e Valeria Della Valle, direttrice del vocabolario Treccani.
Un vocabolario
“La voce ‘donna’ – ha chiarito Valeria Della Valle -, che contempla già le espressioni relative ai diritti, all’emancipazione e ai movimenti di liberazione delle donne, ha bisogno di ritocchi che aggiungeranno frasi entrate nell’uso relative al ruolo della donna nel campo lavorativo e professionale”.
“Chi cercherà sul vocabolario online della Treccani la voce ‘donna’ da oggi non troverà più tra i sinonimi parole offensive quali ‘cagna’ – ha commentato la notizia Rossella Muroni deputata capogruppo alla Camera di Federazione dei verdi -. No, non è la trama di un film distopico, ma la realtà italiana. Informa della notizia un articolo di Repubblica che dà un altro dettaglio importante: il cambiamento dell’Enciclopedia italiana è stato sollecitato da un dibattito tra un gruppo di attiviste e la direttrice stessa del vocabolario Treccani ospitato sulle pagine dello stesso quotidiano”.
“È evidente – ha aggiunto la senatrice Muroni – che è ancora lunga la strada per raggiungere la parità di genere nel nostro paese e che questa sfida passa dall’educazione e da un cambiamento culturale. Per fare qualche passo avanti nella giusta direzione sarebbe importante, come chiede l’alleanza ‘Donne per la salvezza’, prevedere misure più ampie e incisive a favore delle donne nel Pnrr”.
14 maggio, 2021