Brasile, il massacro nella favela è un atto d'accusa per la polizia
VESTITO di nero, passamontagna, fucile in spalla, l’agente inforca le tronchesi e rompe la catena che regge la barriera. Alza il pugno. E’ il segnale. Si volta. E’ un attimo. Un colpo lo ha centrato in testa. Stramazza a terra, mentre la pozza di sangue si allarga sull’asfalto. Sono le 5:50 di giovedì 6 maggio 2021.