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Lavoro ed Europa: i temi centrali per ricostruire un Pd vicino alla gente

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

PADOVA. Una base riformista che ha ancora voglia di buona politica, e che chiede al suo partito di riferimento un deciso cambio di passo. Nitida l’indicazione che emerge dalle “agorà”, le piazze del territorio Pd attivate dal neo segretario Enrico Letta attraverso la consultazione dei circoli.

Che ha già dato un risultato positivo in termini di partecipazione: nel giro di una manciata di settimane, hanno risposto in 3 mila, per un totale di 40 mila iscritti. Indicativa già la ripartizione per territori: era scontato che il maggior numero di risposte (29 per cento) venisse dalle aree del Centro, dove il Pd è più radicato; ma risulta elevata anche l’adesione da una zona iperleghista come il Nordest, con il 25 per cento.

Significativa in particolare è la priorità dei temi elencati dal popolo dei circoli: il tema numero uno in assoluto è il lavoro, “gettonato” da quasi 7 mila persone; e subito dopo l’Europa con 6 mila, affiancato dal capitolo giovani. È interessante a questo riguardo rilevare che mentre l’Europa viene vista con fiducia e speranza rispetto alle risorse messe a disposizione da Bruxelles per l’Italia, sul lavoro c’è.

Gli altri argomenti segnalati sono territori, sociale, donne, scuola, circoli e partecipazione. Quanto alle priorità da cui partire, le due principali sono i diritti dei lavoratori con il 18 per cento, e la tematica della Next Generation con il 17; a seguire, gli investimenti finalizzati ai giovani, la parità di genere, la transizione ecologica e le riforme da applicare a una “democrazia ammalata”.

Dei temi trasversali, il lavoro è quello che più sta a cuore alla base Pd. Qui le risposte si coagulano attorno a cinque macro concetti: riformare i piani di insegnamento per preparare i giovani al mondo di un lavoro in continuo e rapido cambiamento; creare un sistema-Paese solido in grado di garantire i diritti civili così come quelli sociali ed economici; considerare il lavoro come una priorità per far ripartire il Paese con un pacchetto di riforme che metta al centro i giovani; attuare politiche del lavoro idonee a consentire l’integrazione delle donne nella vita produttiva, civile e sociale della comunità; puntare su lavoro e welfare come il cemento per dare vita a un nuovo patto tra generazioni.

Quanto alla prospettiva europea, il capitolo della Next Generation viene visto come un’occasione unica per cambiare in meglio l’Italia, rimuovendo gli ostacoli che da tempo immemorabile ne frenano il potenziale. Il rilancio del Paese non può non passare attraverso un utilizzo efficace ed attento delle considerevoli risorse messe a disposizione dall’Europa, da finalizzare a investimenti di carattere strategico; in particolare, è fondamentale promuovere una crescita inclusiva e sostenibile, in grado di coniugare diritti delle persone e tutela dell’ambiente.

Per raggiungere questi obiettivi, i circoli indicano come fondamentale che i fondi a disposizione supportino lo sviluppo dei territori e delle piccole e medie imprese locali, anche per superare il notevole divario esistente tra le diverse aree del Paese, e soprattutto tra nord e sud: un’esigenza quest’ultima sottolineata dall’85 per cento delle risposte giunte dal Nord.

Da ultimo, i questionari venuti dalla base invocano un partito aperto e presente sul territorio, che riparta dai valori e dalle identità del mondo riformista. Tre risposte su quattro chiedono un partito che funzioni in modo più democratico rispetto ad oggi, con scelte basate su criteri trasparenti e condivisi col territorio; i circoli in particolare vengono indicati come luogo di scambio e confronto con la società.

Un partito del popolo, che faccia vedere la sua presenza nelle piazze e nelle periferie, in dialogo costante con la base, non un partito del potere, e che lavori per un centrosinistra unito com’era il modello Ulivo, e che nelle scadenze elettorali scelga i propri candidati in modo trasparente.

In definitiva, un Pd molto diverso da quello attuale, troppo autocentrato e al tempo stesso frazionato in correnti; un Pd che guardi molto più al futuro che al presente; insomma un Pd nuovo

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