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Olbia, Gruppo Liberi: «Il sindaco non minacci, ma denunci»

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Il manifesto elettorale al centro della polemica, da sinistra i consiglieri Marco Piro e Rino Piccinnu

La lista civica che sostiene Augusto Navone replica alle accuse di Nizzi in aula. Piccinnu, Pd: «Regalare Sa Testa al Cipnes è rubare un pezzo di città agli olbiesi»

OLBIA. La campagna elettorale d’autunno è già rovente. Con il sindaco Settimo Nizzi che minaccia le minoranze in Consiglio, infuriato per il manifesto elettorale del gruppo Liberi “Il nostro settimo comandamento”. «Fate le cose per bene, altrimenti cominciamo a parlare e poi è un casino per tutti».

I partiti di maggioranza che fanno quadrato intorno al sindaco, preso di mira, a loro dire dalle minoranze senza argomenti da campagna elettorale. Il gruppo Liberi replica: «Il sindaco parla di un sistema, è a conoscenza di un “sistema” illecito? A cosa si riferisce? Se è a conoscenza di fatti, di nomi, perché non denuncia? Se sa, parli ora. Non può limitarsi ad alludere, sono parole gravissime e deve chiarirle immediatamente alla città. Abbiamo scritto che ci derubano delle nostre risorse, come Cala Saccaia, del futuro dei nostri figli. Quella è la nostra interpretazione del settimo comandamento. Se alcuni alludono ad altro dovremmo stupirci e riflettere, non darlo per scontato». La lista civica che fa parte della Grande coalizione e sostiene Augusto Navone candidato sindaco ha scelto una campagna elettorale murale di impatto. Prima "Non è tutto loro quello che luccica", poi "Il nostro settimo comandamento".

Sull’argomento interviene anche il capogruppo della Coalizione civica, Rino Piccinnu, accusato dal sindaco di essere amico dei privati presenti all’asta dell’ex immobile di via Vittorio Veneto e di avere avuto un ruolo in quella trattativa. «Per quelle affermazioni non sporgerò denuncia, come ho detto in aula perdono il sindaco – dice Piccinnu –. È un uomo distrutto dalle note vicende giudiziarie. Mi stupisce invece che i partiti di maggioranza si siano precipitati a fare quadrato intorno al sindaco. Parliamo della stessa amministrazione che ha dato della prostituta in aula a una consigliera che da sempre si batte per i diritti delle donne? È lo stesso sindaco che ha offeso alcuni consiglieri comunali dandogli dei tonti e dei co....i? Mi sembra che questi partiti utilizzino due pesi e due misure.

È più grave dire al sindaco che cedendo al Cipnes venti ettari di Sa Testa ha rubato agli olbiesi un pezzo del loro territorio o dare della prostituta a una consigliera? Fino a quando si resta nell’ambito delle critiche politiche, tutto è concesso. Ma il sindaco è andato ben oltre. Noi non abbiamo mai detto che lui fosse colpevole di turbativa d’asta per il caso di via Veneto. Di certo che soffre di delirio di onnipotenza e che avrebbe fatto bene, quel giorno, a fare un bagno di umiltà e ad affidarsi a un professionista. Purtroppo ha la tendenza a dire tutto quello che gli passa per la testa, come ha fatto all’asta e nell’ultimo Consiglio quando ha minacciato le opposizioni. Sappia che non ci fa paura». 

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