Draghi alla Camera parla di Covid e vaccini, migranti e ripresa economica
"Più di 5 milioni di italiani hanno già scaricato il Green pass". Ad annunciarlo è statoil presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante il suo intervento al Senato tutt'ora in corsa. Un discorso in vista del Consiglio europeo del 24 e 25 luglio in cui il premier ha ripetuto quanto già comunicato alla Camera questa mattina. Ha parlato di Covid, migranti ed economia. Prima, però, a Palazzo Madama dice: "Sono passato poco fa a salutare il presidente emerito Giorgio Napolitano che mi ha chiesto di salutare tutta l'Aula".
Parlando della ripresa economica, Draghi ha spiegato che "la situazione economica europea e italiana è in forte miglioramento. Secondo le proiezioni della Commissione europea, nel 2021 e nel 2022 l'Italia crescerà rispettivamente del 4,2% e del 4,4%, come l'Ue nel suo complesso. In questo quadro economico positivo - avverte il premier - permangono alcuni rischi. Il primo è proprio la situazione epidemiologica. Sebbene in forte miglioramento, questa deve essere monitorata con attenzione. In particolare, dobbiamo tenere sotto controllo l'emergere e il diffondersi di nuove e pericolose varianti, che possono rallentare il programma di riaperture e frenare consumi e investimenti".
Dalla ripresa dell'economia legata alla pandemia alla gestione dei flussi migratori "che ci riguarda da vicino e che torna ad essere in agenda al Consiglio Europeo su precisa richiesta dell'Italia. Come ho dichiarato in passato, il governo vuole gestire l'immigrazione in modo equilibrato, efficace e umano. Ma questa gestione non può essere soltanto italiana - ha osservato Draghi in Aula - Deve essere davvero europea. Occorre un impegno comune che serva a contenere i flussi di immigrazione illegali; a organizzare l'immigrazione legale; e aiutare questi paesi a stabilizzarsi e a ritrovare la pace".Guardando al futuro Draghi ha aggiunto: "L'autunno sarà il banco di prova per il governo, sarà il banco di prova per tutti noi: la fiducia sta crescendo, occorre continuare a far sì che cresca e questo dipende da due cose, fare delle politiche economiche appropriate e tenersi prontissimi nell'affrontare eventuali emergenze sanitarie. Siamo tutti consapevoli che la fiducia che c'è ora non è gratis, occorre meritarsela e continuare a meritarsela".
Forte miglioramento situazione economia Ue e Italia
Draghi ha ricordato che "il dato per le imprese, in particolare, è in forte accelerazione rispetto alla tendenza positiva degli ultimi mesi, ed è il dato più alto da febbraio 2018. Anche il commercio estero è ripartito. Nel mese di aprile, le esportazioni sono cresciute notevolmente non solo rispetto all'anno scorso - quando il loro livello era stato eccezionalmente basso - ma anche rispetto a due anni fa, segnando un +7,4%". "Sempre ad aprile - ha concluso il premier - l'indice della produzione industriale è aumentato dell'1,8% rispetto a marzo. La fiducia, insomma, sta tornando".
Variante Delta impone intensità nella campagna vaccini
"Ad oggi, nell'Unione Europea più di metà della popolazione adulta ha ricevuto almeno una dose di vaccino. In Italia la quota è quasi del 60% e circa il 30% della popolazione adulta ha completato l'intero ciclo di vaccinazione. I rischi legati alle varianti, e in particolare alla cosiddetta 'variante Delta', ci impongono di procedere nella campagna vaccinale con la massima intensità". Poi durante la replica ha rimarcato: "Oggi la sfida è cercare tutti coloro che hanno più di cinquanta anni, cercarli nei posti più difficili, cercare di convincerli se sono contrari. Sono i futuri - e anche i presenti - fragili". E ancora. "Bisogna trovare un equilibrio tra salute pubblica e libertà di movimento all'interno dell'Unione europea, bisogna essere più rigidi per evitare" i tamponi "ai bambini piccoli. La priorità è l'individuazione pronta dei focolai", ha precisato il presidented el Consiglio.
E in previsione dell'estate, ha continuato Draghi, "consentiamo già, alle stesse condizioni di certificazione, l'ingresso in Italia dei turisti provenienti dalle stesse aree dell'Europa, dagli Stati Uniti, dal Canada e dal Giappone. Vogliamo permettere loro di venire in sicurezza in Italia, per aiutare i nostri albergatori e ristoratori a ripartire dopo un anno e mezzo di difficoltà".
Rischio coesione sociale, ora politiche efficaci
C'è "un rischio", poi, che "riguarda la coesione sociale e la sostenibilità ambientale", ha spiegato ancora il capo del governo. "Le fasi di ripresa dalle crisi recenti hanno spesso favorito solo alcune fasce della popolazione, penalizzando i meno abbienti, i più giovani e le donne. Non abbiamo prestato la dovuta attenzione alla crisi climatica, che colpisce soprattutto le aree più fragili del nostro Paese. Questa volta dobbiamo agire diversamente". Ad esempio, "dobbiamo mettere in campo - ha ricordato il premier - politiche attive del lavoro efficaci, per aiutare chi ha bisogno di formazione per trovare un nuovo impiego".
Vaccini ai paesi poveri è priorità sanitaria
Sempre sul tema dei vaccini, il Consiglio europeo "affronterà nuovamente la questione della solidarietà internazionale. Migliorare l'accesso ai vaccini nei Paesi più poveri non è soltanto una questione etica, ma anche una priorità sanitaria", ha aggiunto Draghi nel suo intervento alla Camera spiegando che "l'Italia farà la sua parte e donerà 15 milioni di dosi".
Draghi ha ricordato che "nel Vertice G7 in Cornovaglia e nel successivo Vertice Ue-Usa è stato ribadito l'impegno comune ad aumentare la produzione dei vaccini anche al fine di una loro distribuzione più equa a livello globale. Come ho dichiarato in altre occasioni, il trasferimento di tecnologie verso Paesi terzi può essere molto utile a questo fine. Tale questione andrà definita nel quadro di un negoziato presso l'Organizzazione Mondiale del Commercio. La Commissione è pronta a presentare una propria proposta scritta come base per i negoziati. Al Global Health Summit, la Presidente von der Leyen ha presentato l'iniziativa europea per la produzione locale e l'accesso ai vaccini, ai farmaci e alle tecnologie sanitarie nel continente africano. È un'iniziativa che l'Italia appoggia con convinzione. È previsto un miliardo di euro in investimenti a carico del bilancio europeo, da incrementare col supporto degli Stati membri".
Migranti, Ue sia più incisiva su rimpatri e corridoi
I migranti, altro tema che verrà affrontato a Bruxelles. "Vogliamo che il Consiglio promuova un'azione più incisiva sui rimpatri, anche attraverso lo strumento dei rimpatri volontari assistiti, e che favorisca un impegno comune a sostegno dei corridoi umanitari: attualmente siamo protagonisti per i corridoi, ci sono pochissimi altri Paesi che li fanno e li fanno così bene - ha commentato il presidente del Consiglio alla Camera - Al momento, però, una solidarietà obbligatoria verso i Paesi di primo arrivo attraverso la presa in carico dei salvati in mare rimane divisiva per i 27 Stati Membri. Serve un'alternativa di lungo periodo, per fare in modo che nessun Paese sia lasciato solo. Il Patto sulla Migrazione e l'Asilo proposto il 23 settembre del 2020 dalla Commissione Europea ha il merito di ricercare un cambio di prospettiva. Il negoziato sul Patto dimostra tuttavia che c'è ancora molto lavoro da fare".
Per Draghi, "un migliore controllo della frontiera esterna dell'Unione può essere la base per un piano più ampio che comprenda anche il tema dei ricollocamenti. Tra i Paesi dell'Unione, esiste un'ampia convergenza sull'esigenza di superare il Regolamento di Dublino. Si tratta di una convenzione concepita in una diversa fase storica, adatta a gestire numeri contenuti".
Rapporti Ue e Turchia
Per quanto riguarda la politica estera, il Consiglio Europeo "si occuperà prima di tutto dei rapporti tra Ue e Turchia. Nella sua riunione di marzo, il Consiglio aveva ricordato come sia di interesse strategico europeo avere una situazione di stabilità e sicurezza nel Mediterraneo Orientale e dunque collaborare con la Turchia. Ribadiremo però la nostra preoccupazione per il rispetto dei diritti fondamentali in Turchia, come i diritti delle donne, i diritti civili e i diritti umani", ha sottolineato il premier. Che per concludere, ha aggiunto: "Intendiamo intensificare in tempi rapidi partenariati e forme di collaborazione con i Paesi di origine e di transito, in particolare con i Paesi africani. Lo scopo è quello di evitare perdite di vite umane ma anche di contrastare le partenze illegali, nonché di ridurre la pressione sui confini europei. Più in generale, serve una maggiore considerazione dal punto di vista politico e finanziario delle rotte migratorie nel Mediterraneo centrale e occidentale. Oggi è privilegiata soprattutto la rotta orientale, sul piano giuridico e finanziario".