Aiuti e una Casa Rifugio con azionariato sociale per le donne vittime di violenza- Corriere.it
Una casa rifugio per donne vittime di violenza e in emergenza abitativa. Un luogo sicuro in una parte della provincia di Napoli dove, purtroppo, sono tanti gli episodi di violenza e dove non esiste un posto del genere. Nasce a San Vitaliano la Casa Rifugio «Sabino Romano», grazie all’impegno delle Associazioni YaBasta! e Nova Koinè, intitolata a un volontario dell’associazione prematuramente scomparso che si batteva contro la violenza di genere. La Casa vuole rendere concreto l’obiettivo della prevenzione contro ogni tipo di violenza in un territorio, come quello dell’agro-nolano, in cui il fenomeno della violenza sulle donne è in costante aumento.
La Campania, infatti, si posiziona tristemente al terzo posto nella classifica delle regioni italiane con più alto tasso di femminicidi e violenza domestica: nella sola provincia di Napoli lo sportello rosa ha registrato il 24% in più di aggressioni nell’anno 2021, soprattutto casi di stalking e di violenza domestica. L’obiettivo delle Associazioni YaBasta e Nova Koinè è di creare un presidio di tutela e autodeterminazione, grazie soprattutto all’impegno di azionisti locali che hanno deciso di sostenere il progetto con sponsor e donazioni mensili. Una casa sicura autofinanziata da un azionariato sociale a cui può partecipare chiunque per sostenere e tenere in vita il progetto.
«Da ormai dieci anni - spiegano i volontari di YaBasta e Nova Koinè - la nostra associazione è un presidio permanente di solidarietà e buone pratiche in un territorio, come quello della provincia di Napoli, ad alto tasso di emarginazione ed esclusione sociale. Il nostro Sportello Diritti offre ormai da anni un servizio di supporto psicologico alle donne vittime di violenza domestica e in emergenza abitativa, nonché assistenza alle famiglie mononucleari composte da donne con minori a carico, con particolare attenzione alle donne di origine migrante, dal momento che la nostra associazione opera prevalentemente nell’ambito dell’accoglienza e dell’inclusione delle persone migranti».
Il percorso di accoglienza non si limiterà solamente all’emergenza residenziale: le operatrici assisteranno le donne nel loro processo di autonomia attraverso un servizio di supporto psicologico, accompagnamento legale, assistenza nell’accesso ai servizi e orientamento alla ricerca lavorativa. «Negli ultimi due anni - spiegano ancora - la nostra associazione ha ospitato con le proprie forze due donne vittime di violenza e stalking. Il nostro sostegno non si limita solamente all’emergenza residenziale, abbiamo infatti maturato le competenze necessarie per offrire dei percorsi di autonomia che includono l’accompagnamento legale e l’assistenza nell’accesso ai servizi alle tante donne a svantaggio sociale, di origine migrante e non. Tutto questo è stato reso possibile grazie all’aiuto di volontari interni ed esterni che hanno deciso di donare il loro tempo per costruire percorsi reali e concreti di tutela e autodeterminazione per le donne».
5 luglio 2021 (modifica il 5 luglio 2021 | 07:49)
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