In Qatar lo studio cambierà il futuro delle donne. E sta già accadendo
Non si deve mai generalizzare tantomeno quando si parla di Medio Oriente, luogo che nell’immaginario collettivo, e in molti posti è veramente così, le donne vivono sottomesse e senza diritti. In Qatar però non è così. La trasformazione è in atto, e qualcosa sta cambiando grazie alle donne che non smettono mai di lottare per ottenere la propria affermazione.
E lo fanno con lo studio. Laureandosi, affrontando master e dottorati. E il risultato arriva, perché a Doha le ragazze stanno conquistando posti di rilievo che solo qualche anno erano impensabili, rivendicando il proprio posto nella società e affrancandosi da una cultura stantia che le vuole moglie e madri obbedienti.
Sceicca, ministra e ambasciatrice
La moglie prediletta dell’ex emiro Hamad e madre dell’attuale regnante Tamim, la sceicca Mozah bint Nasser Al-Missned, sta cambiando il Paese con la Qatar Foundation. Dalla creazione dell’ospedale per la cura della donna e del bambino, a tutte le università americane che avranno garantita una sede in città. Non solo fatti, ma anche parole: un messaggio soprattutto lanciato proprio dalla sceicca alle donne tutte: studiate e fate sentire la vostra voce.
La sceicca non è l’unica donna degna di nota. C’è la ministra della Salute, che ha gestito la pandemia a Doha. Hanan Mohamed Al Kuwari, ha un dottorato di ricerca alla Brunel University e ha lavorato all’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Anche la vice-ministra degli Esteri e portavoce dello stesso ministero, Lolwah Rashid Al-Khater, è il volto e la voce, soprattutto, delle posizioni assunte dal Qatar sulle grandi questioni internazionali.
All’Onu il Qatar è rappresentato dall’ambasciatrice Alya Ahmed bin Saif Al-Thani. E poi bisogna ricordare Hessa Al-Jaber, considerata una delle donne arabe più influenti al mondo. Prima ministra dell’Informazione e della Tecnologia, ora siede nella Shura, il Parlamento.
L’educazione in Qatar è donna
Le donne, lo scorso anno, sono state quasi il 75 per cento degli iscritti alle università locali, e rispetto ai ragazzi scelgono per la maggior parte un’educazione superiore che spesso va oltre la laurea. Il risultato è che sempre più spesso arrivano a ruoli di prestigio.
La discriminazione del genere femminile
Pur muovendosi verso una direzione che fa ben sperare, le leggi in Qatar certo non sono ancora a favore delle donne. Anzi. Basti pensare che i maltrattamenti in famiglia non sono un reato penale e che possono viaggiare o guidare solo con il consenso di un familiare uomo. Solo questo dovrebbe far riflettere. Ma un’apertura c’è e qualsiasi movimento in avanti deve essere sostenuto.
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