Diritti, segnale del premier. Discontinuità sulle carceri
ROMA - Un nuovo segnale sui diritti, questa volta quelli dei detenuti. Ecco come va letta innanzitutto la visita di Mario Draghi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, teatro il 6 aprile 2020 di un brutale pestaggio che oggi sarà condannato senza attenuanti dai vertici dell’attuale esecutivo. Una mossa diretta, per certi versi anche impegnativa perché densa di significati politici, che dovrebbe portare il premier a esporsi oggi stesso, rilanciando in qualche modo la prospettiva di una riforma organica del sistema carcerario.