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Women20, Ursula von der Leyen: «Basta scegliere tra carriera e famiglia»

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

«È triste sapere che al G20 io potrei essere l’unica donna» dice Ursula von der Leyen aprendo i lavori del Group Women 20 Summit 2021, il vertice di tre giorni a Roma per discutere del gender gap a livello mondiale.

Ursula von der Leyen: raggiungere la parità nel 2030

«Abbiamo bisogno delle migliori idee al livello politico per dare le giuste opportunità a tutte le donne» dice la presidente della Commissione Europea «e per raggiungere la parità entro il 2030 abbiamo bisogno dei pagamenti dei congedi parentali, di consolidare l’assistenza per l’infanzia e per gli anziani. Sono questi gli investimenti da fare per una ripresa solida e sostenibile».

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Ursula von der Leyen

Women20, il vertice delle donne per la parità

Un videomessaggio forte quello con cui Ursula von der Leyen, ha salutato le 98 delegate del Group Women 20 Summit 2021, vertice mondiale del gruppo G20 della società civile femminile che si occupa di uguaglianza di genere e che si pone l’obiettivo di ridurre il divario occupazionale di genere e a promuovere e favorire l’emancipazione femminile. Lanciando una sfida: una nuova visione del mondo con lo sguardo di donna.

Ursula von der Leyen: occupazione femminile e istruzione

I temi da affrontare sono molti, ma ce ne sono alcuni più prioritari di altri su cui porre l’accento, secondo la Presidente della Commissione UE, madre di sette figli: l’occupazione femminile in primis. «Con il contributo del W20 riusciremo a gettare la base per rappresentare gli uomini e le donne in maniera equa sia nel lavoro sia nella famiglia», continua Von der Leyen. «Non è vero che dobbiamo scegliere tra la carriera e la famiglia. Conosco gli ostacoli che le donne affrontano. Ma dobbiamo pretendere un accesso equo al mondo del lavoro e poter allo stesso tempo crescere i nostri bambini». 

E per farlo bisogna puntare l’attenzione anche su un altro punto fondamentale: l’istruzione. Bisogna investire molto di più «perché 11 milioni di bambine potrebbero essere costrette all’abbandono scolastico» dice ancora la presidente della Commissione Europea, concludendo con una buona notizia: «Al G7 ho annunciato che la Commissione aumenterà di un terzo i fondi stabiliti per l’istruzione, raggiungendo i 100 milioni».

Casellati: «Violenza contro le donne piaga globale»

La Presidente del Senato Elisabetta Casellati punta il suo discorso sulla inaccettabile piaga globale della violenza sulle donne «che colpisce 1 donna su 3 nel mondo» con forme diverse. «Può essere fisica, psicologica, sessuale, economica, lavorativa, digitale. E rappresenta una violazione dei diritti umani e uno dei principali ostacoli al raggiungimento dell’eguaglianza di genere» dice.

Un fenomeno inaccettabile, che come sappiamo, è peggiorato durante la pandemia, a causa dei  lockdown che hanno obbligato carnefici e vittime a restare chiusi in casa troppo a lungo.

Ma Casellati sa bene «che non bastano solo provvedimenti normativi per estirpare la violenza di genere, il sessismo e la discriminazione», ma che c’è bisogno anche «di una autentica svolta culturale e di politiche attive che rovescino gli stereotipi e promuovano un cambiamento profondo della percezione della donna e del rapporto tra i sessi».

A questa battaglia possono dare un apporto decisivo anche i Parlamenti. Per questo, conclude «in Senato abbiamo istituito la Commissione di inchiesta sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere che ha proprio il compito di monitorare e tenere alta l’attenzione della politica e dell’opinione pubblica sul fenomeno e proporre soluzioni normative per contrastarlo».

La ministra Bonetti: «Empowerment femminile come leva economica»

«La pandemia, oltre ad amplificare tutte le disuguaglianze già presenti, ha acceso i fari sulle strategie e sulle energie che possiamo mettere in campo per riequilibrare il mondo, dando finalmente vitalità al protagonismo femminile» ha detto la ministra per le Pari Opportunità e per la Famiglia, Elena Bonetti. 

«Le donne non sono una minoranza da includere – ha aggiunto – ma sono persone capaci di portare un’energia necessaria per riattivare il sistema. Serve una visione strategica e comprensiva. L’obiettivo è riuscire a promuovere l’empowerment femminile come la leva del futuro sui fronti economici e culturali».

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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