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Tumore al seno, nasce l’alleanza Europa Donna Parlamento

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

I diritti e le necessità delle pazienti con tumore al seno sbarcano in Parlamento grazie al Manifesto di Europa Donna Parlamento che vede l’adesione di 18 parlamentari di diversi schieramenti politici e che si pone l’obiettivo di difendere, anche a livello legislativo, le oltre 834 mila donne che in Italia hanno o hanno avuto questa neoplasia. L’iniziativa è stata presentata oggi in una conferenza stampa alla Camera dei Deputati alla presenza del Sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri.

Gli obiettivi del Manifesto

Potenziare la qualità delle cure per il tumore al seno e perfezionare il funzionamento delle Breast Unit, superando le forti divisioni regionali. Favorire campagne di prevenzione, sia primaria sia secondaria. Migliorare la gestione delle pazienti con i carcinomi più difficili da trattare: quelli ad alto rischio e i casi metastatici. Sono questi i tre principali punti programmatici del Manifesto di Europa Donna Parlamento, nato per tutelare i diritti delle donne con tumore al seno, ridurre la sua incidenza e migliorare diagnosi e cura. L’iniziativa è promossa da Europa Donna Italia, il movimento che tutela i diritti delle donne alla prevenzione e alla cura del tumore al seno. “Stiamo lavorando con le Parlamentari per individuare insieme i percorsi più efficaci per ampliare e rendere più accessibile l’offerta di prestazioni e servizi a beneficio delle donne - afferma Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia.

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Le disparità regionali

A preoccupare sono soprattutto le forti differenze tra Nord e Sud in termini di salute. “Si tratta di un problema di vecchia data che il Covid-19 ha reso ancora più evidente”, prosegue D’Antona. “Le Regioni settentrionali continuano ad offrire migliori servizi e infrastrutture rispetto a quelle del Sud. Noi siamo invece a favore dell’uguaglianza dei diritti delle donne e vorremmo che in tutta Italia le pazienti fossero trattate allo stesso modo quando devono affrontare un tumore. La pandemia e il Recovery Fund ci stanno spingendo verso un grande cambiamento in infrastrutture, trasformazione digitale, educazione, ambiente e anche salute. Ringraziamo quindi tutte le Parlamentari che hanno deciso di aderire all’alleanza che sta già registrando nuove importanti adesioni”.

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Più omogeneità per Breast Unit e screening

Il carcinoma mammario interessa oltre 834mila donne nel nostro Paese e il numero è in costante crescita perché ogni anno si ammalano oltre 54 mila donne. Tanti i punti di intervento sui quali si intende lavorare insieme alle parlamentari. “I più importanti - sostiene Corrado Tinterri, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico di Europa Donna Italia - sono la qualità della diagnosi, della cura e dell’assistenza nelle Breast Unit che è ancora disomogenea - e a volte carente - sul territorio nazionale e la qualità dei programmi di screening che ancora oggi non hanno del tutto recuperato i ritardi accumulatisi nei mesi di lockdown dovuti alla pandemia da Covid-19”. Ma si lavorerà anche sulla diffusione di percorsi di sorveglianza e cura gratuiti dedicati alle donne ad alto rischio per predisposizione genetica al tumore e ai loro familiari e sull’implementazione di percorsi dedicati alle pazienti con tumore al seno metastatico. “È quindi necessario, anche a livello legislativo, avere la sensibilità delle parlamentari donne, che ringraziamo, per deliberare provvedimenti adeguati e tempestivi a tutela delle donne-cittadine”, conclude Tinterri.

“A causa di Covid-19 - dichiara Francesco Cognetti, presidente di Insieme Contro il Cancro e di Foce, ConFederazione degli Oncologi, Cardiologi e Ematologi - centinaia di donne non hanno potuto fare gli screening per il tumore alla mammella e per quello dell’ovaio e molte adolescenti non hanno fatto il vaccino Hpv. Sono tutti ritardi che pagheremo inevitabilmente nei prossimi anni, ma purtroppo ancora non c’è la percezione di quanto sia grande il problema e di come aumenterà la mortalità nei prossimi anni”. “Una delle battaglie che conduciamo insieme ad Europa Donna è quello per la rimborsabilità dei test genomici. Si stima che ogni giorno siano circa 22 le pazienti che ricevono delle chemioterapie inutili. Personalmente, nella pratica clinica quotidiana, mi trovo in difficoltà a dire ad una donna malata che a causa di un problema burocratico deve pagarsi il test. È una situazione non più tollerabile e che deve cambiare al più presto in tutta la Penisola. Il Parlamento e il Governo hanno già fatto la loro parte lo scorso anno istituendo un apposito fondo nazionale di 20 milioni di euro, ma purtroppo a distanza di 7 mesi le donne continuano a pagarsi il test da sole e se non possono farlo si sottopongono alla chemioterapia. Serve il decreto attuativo”.

Le prime ‘conquiste’

Europa Donna Parlamento è già operativa. Infatti, si è riunita a giugno e ha avviato nelle scorse settimane alcune iniziative tra cui l’emendamento AC 3132 al Decreto Sostegni bis per l'istituzione presso il Ministero della salute, della Cabina di regia sulla Senologia e sulla Oncofertilità promosso dall'Onorevole Beatrice Lorenzin. Il 15 giugno l'Onorevole Maria Soave Alemanno ha presentato un’interrogazione a risposta scritta sui tempi di adozione del decreto attuativo del Fondo di 20 milioni di euro istituito con la Legge di Bilancio 2020 per il rimborso delle spese per l’acquisto da parte degli ospedali dei test genomici per il carcinoma mammario ormonoresponsivo in stadio precoce). E ancora l’Onorevole Simona Baldassarre e altre 10 europarlamentari hanno presentato un’interrogazione scritta alla Commissione Europea sul tumore al seno (investimenti per aumentare il numero delle Breast Unit e redigere linee guida specifiche per velocizzare la diagnostica). Le Senatrici Maria Domenica Castellone ed Elisa Pirro Phanno invece presentato un’interrogazione sul Fondo dei test Next-Generation Sequencing lo scorso 17 giugno. Infine, è in programma un’interrogazione urgente per conoscere lo stato effettivo dell’attuazione delle Breast Unit sul territorio nazionale e lo stato dell’arte dell’operatività del Tavolo di coordinamento previsto nelle Linee Guida del 2014 a firma della Sen. Maria Rizzotti”.

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