ecco i radicali. Il Pd punta su Maran e Scavuzzo- Corriere.it
Per Beppe Sala era una questione anche di cuore. L’ottava (e ultima) lista è quella dei radicali. «Ho votato diverse volte per loro nella mia vita. I radicali riportano alla storia vera e concreta, con una lunga tradizione politica di battaglie civili». Otto liste elettorali a sostegno della corsa per il bis del sindaco. L’ultima è nata a sorpresa qualche giorno fa e ha sancito di fatto una mini-scissione nell’arcipelago radicale, coi cugini di «Più Europa» orientati a entrare nel listone riformista di Azione, Librandi e i civici di D’Alfonso. Lorenzo Lipparini, assessore uscente alla Partecipazione e numero uno della lista, non dispera però di riportare tutti sotto il nuovo simbolo di «Milano radicale con Sala». Si vedrà nelle prossime ore. «L’anima radicale in maniera indiscussa voleva e doveva stare con noi — commenta intanto il sindaco —. Abbiamo fatto una serie di considerazioni e alla fine abbiamo pensato che ci fosse lo spazio e la volontà perché ci fosse una lista». Una delle proposte radicali è da sempre quella di un «sindaco della notte». Un’idea che a Sala piace. «Ma bisogna farlo bene», raccomanda Beppe Sala. «Oltre a giunta e Consiglio ci sono anche altre entità e magari su un’idea come il sindaco della notte è giusto pensarci. Si può fare ma deve essere una cosa vera, con reali deleghe».
Varata anche la lista del Pd. La segretaria metropolitana Silvia Roggiani ha ufficializzato 39 delle 48 candidature che animeranno la campagna elettorale del partito più importante della coalizione. A guidarlo un pacchetto di capilista «istituzionali»: al primo posto l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran, seguito dalla vicesindaca Anna Scavuzzo, dal presidente dell’aula di Palazzo Marino Lamberto Bertolé, dalla vicesindaca della Città metropolitana Arianna Censi, e infine dall’assessore alla Mobilità Marco Granelli. «La forza della nostra lista è data dal fatto che è espressione di un mondo plurale», dice Roggiani. Confermati in lista molti dei consiglieri uscenti — tra gli altri Alice Arienta, il capogruppo Filippo Barberis, Elena Buscemi — a fianco di un buon numero di esordienti come l’attivista dei Fridays for Future Sarah Brizzolara (25 anni) e Christina Pathiraja Mudalige (23 anni) nata a Milano da madre e padre originari dello Sri Lanka. In lista anche una donna transgender, Monica Romano, il responsabile diritti del Pd milanese e attivista per i diritti Lgbt Michele Albiani e l’attrice Dijana Pavlovic, tra le fondatrici e portavoce di «Kethane - rom e sinti per l’Italia». «”Milano più di prima” — continua Roggiani – è lo slogan che abbiamo scelto per esprimere in modo semplice cosa vogliamo fare in questi cinque anni. Oggi sappiamo che Milano è ferita, come lo sono tante e tanti cittadini. Donne e uomini ai quali noi diciamo che non solo soli, che vogliamo essere al loro fianco e andare avanti per continuare a cambiare Milano. Vogliamo una città policentrica, da vivere a “15 minuti”, dove ogni quartiere sia centrale, perché sia più vicina e capace di rispondere ai bisogni, ma senza rinunciare alla sua anima di metropoli solidale, aperta, inclusiva e internazionale. Una città che dovrà riprendere a correre, senza mai lasciare indietro chi ha più bisogno di attenzione e cura, i fragili, chi viene discriminato, le donne e i giovani». Il sindaco benedice: «Da quello che vediamo dai vari sondaggi che girano, è chiaro che si tratta dell’asse centrale della mia candidatura e che il mio successo dipende in parte significativa dal Pd», dice Sala: «Nella lista ci sono un po’ di nomi conosciuti uscenti e un po’ di nuovi, mi pare una buona composizione».
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31 luglio 2021 | 07:48
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