“Le drammatiche immagini che giungono dall’Afghanistan ci riempiono di tristezza e di paura, soprattutto per il destino delle donne, delle ragazze e delle bambine. Non possiamo rassegnarci al trionfo dell’integralismo islamico che sta riportando il Paese ai periodi più oscuri della sua storia“. Così Ivana Pipponzi, consigliera regionale di Parità della Basilicata.
“La città si prepara già al dominio talebano – afferma – gli imbianchini cancellano le foto delle donne dai poster in strada e, secondo quanto riferito dalla Bbc, nei giorni scorsi è stato intimato alle donne che non sarà permesso loro di uscire di casa senza un accompagnatore e ad alcune lavoratrici è stato detto che il loro impiego sarà ora svolto da uomini. Ovviamente è stato anche ordinato di indossare il burqa, che ridiventa obbligatorio. Non possiamo permettere che i diritti faticosamente acquisti dal popolo afgano e conquistati nel 2004 dalle loro donne siano cancellati. L’abbandono dell’Afghanistan al fondamentalismo islamico rischia di cancellare anche i più elementari diritti umani acquisiti”.
Secondo le regole talebane le donne non potranno uscire di casa da sole, studiare, truccarsi, usare smalto, indossare gioielli o tacchi alti (specificamente vietati nel 1997). Sarà tolto nuovamente loro il diritto di voto.
“Alle limitazioni certamente torneranno ad accompagnarsi punizioni, amputazioni e pene di morte eseguite in pubblico – prosegue la Pipponzi -. Mi spaventa ascoltare gli appelli delle donne afgane che temono di scomparire di nuovo in questa pagina buia che la storia sembra si accinga a scrivere. Voglio augurarmi che la comunità internazionale sappia svolgere un giusto ruolo a difesa dei diritti umani, in particolare delle donne, utilizzando tutti i mezzi che non passino necessariamente attraverso nuove guerre”.