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Diritto delle donne: discriminata perchè madre - Fisco

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

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Diritto delle donne violato, la storia di Giuseppina e comune a tante donne che solo per il fatto di essere donna – madre, vengono licenziate. Giuseppina non si arrende e lancia una petizione sulla piattaforma digitale Change.org . La petizione ha raggiunto 20.427 sostenitori in poco tempo, mancano 4.573 firme per rarrivare a 25.000. Giuseppina lotta per tutte le donne che come lei hanno subito un’ingiustizia.

La petizione: Discriminata dalla banca perché madre #jesuisGiuseppina

Buongiorno a tutti, mi chiamo Giuseppina Naimoli ho 38 anni e sono mamma di due splendidi bimbi di 5 e 3 anni.

Due anni fa sono stata licenziata dal Banco di Sardegna(Gruppo Bper) di Sassari con cui lavoravo dal 2008, l’unica su 200 assunti, senza alcuna motivazione.

Stranamente hanno deciso di licenziare quella che ha fatto più assenze per maternità (tutte recuperate), che ha usufruito giustamente di permessi, congedi e di malattia figlio non retribuiti.

Per me occuparmi dei miei bimbi è stata la cosa più naturale del mondo, potevano capirmi un po’ di più, in quanto ho sempre svolto il mio lavoro onestamente, e trattarmi come una persona e non come un semplice numero da scartare; comprendere che quel lavoro era una certezza, era il “posto sicuro” con cui ho costruito una famiglia, con dei sogni e dei progetti, che purtroppo sono stati infranti in pochi minuti, di quell’indimenticabile 27 febbraio 2015.

Non dimentico anche la modalità con cui sono stata licenziata: durante l’orario di lavoro, con la filiale gremita di clienti, che hanno assistito incuriositi e inconsapevoli alla mia disperazione e alle mie lacrime.

Dopo una prima sentenza purtroppo a mio sfavore del 4 febbraio 2016, attendo da più di un anno un’altra decisione, ma visti i tempi lunghi della giustizia mi sento delusa e amareggiata.

Oramai questa battaglia non è solo la mia, ma la porto avanti con tutto il mio cuore per tutte le donne che ogni giorno subiscono in silenzio gli stessi trattamenti, e con dolore e sofferenza non denunciano per paura di ritorsioni.

Aiutatemi a far valere i miei diritti di donna e madre, e avere giustizia al più presto! Questa è la nostra battaglia … io ci credo, e Voi?

Fonte: change.org

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