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Nomina dei commissari per le pari opportunità, la Vietina attaccata da Martinelli perde le staffe » La Gazzetta di Lucca

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

Politica

mercoledì, 22 ottobre 2014, 08:30

di gabriele tolari

Ieri sera a palazzo Santini le polemiche hanno invaso anche la nomina dei commissari per le pari opportunità tra uomini e donne. Da lì la discussione è presto degenerata nel forte scontro tra Martinelli di Forza Italia e l’assessore Vietina. Rivangate dal forzista alcune situazioni del passato più o meno recente, Vietina ha perso le staffe: “Martinelli è diffamatorio e lo invito a non ripetere più simili affermazioni. Valuterò tutte le necessarie conseguenze”. Il consigliere era partito dalla critica all’iter seguito per la neocommissione, che comunque non percepirà compensi: “Vi compaiono una ex consigliera comunale del Pd, una candidata alle ultime comunali sempre per il Partito Democratico e, ancora, un parente strettissimo di un attuale consigliere di palazzo Santini”. Poi ne aveva approfittato per ricordare certe chicche: “Chiedo di rifare tutto da capo sorteggiando, stavolta, i commissari. Si eviterebbero casi già vissuti di poca trasparenza, vedi casette ai nomadi, Madonne Bianche, la presentazione del libro di Friedman”.

Nell’aula c’è stata la sommossa fino proprio al faccia a faccia tra Martinelli e Vietina, sedato dal presidente Garzella a sua volta rimbeccato clamorosamente da Tambellini. Nessuna replica, comunque, da parte di Garzella, l’unico titolato a, per così dire, comandare l’organo eletto dai cittadini. “Effettivamente, grazie a Martinelli, viene fuori un complotto per creare un organismo oscuro che compia crimini in barba alla legge. È vergognoso che si faccia polemica su questo e mi dispiace per le 40 donne scelte”, ha ironizzato Piantini di Sel. Per Bonturi del Pd, invece: “Certi comportamenti sono prevenuti e strumentali. Non c’è bisogno di scadere nelle solite beghe, che davvero non stupiscono più. Questi sono atteggiamenti pregiudiziali”.

Martinelli non ci ha visto più: “Qui si attacca chi rompe le uova nel paniere e mette davanti agli occhi di tutti l’evidenza, additandolo di ostruzionismo. La realtà è che vige il classico perbenismo dietro cui si celano cose non chiare. Qua si cuciono vestiti su misura”. Poi, dopo gli strali della Vietina, il forzista ha attaccato a testa bassa : “Stasera si è raggiunto il culmine e si passati alle intimidazioni, non si è più liberi nemmeno di esprimere valutazioni politiche. Se parlo di inadeguatezza, incapacità e mancanza di trasparenza lo motivo. Ho tutto il diritto di affermare che secondo me sia così. Ed è incredibile che il sindaco faccia la paternale, dopo che lui stesso ha avuto modo, in passato, di venire contro di me puntando il dito e quasi alzando le mani”.

Eppure la pratica della commissione per le pari opportunità tra uomini e donne, che dovrà vigilare e proporre sul tema, era tra le più leggere degli ultimi mesi. Il consiglio doveva, come ha poi fatto, ratificare i nomi scelti da quattro politici garanti: Piantini, Monticelli, Picchi e Martinelli, rifiutatosi di votare nel caso dei nomi da lui contestati. Il gruppo ha nominato 20 donne e nessun uomo, come da regolamento e alla faccia della parità di genere. Altrettanti nomi sono finiti nella lista delle riserve. Con qualche aggiustamento qua e là messo in essere per far tornare i conti, i nominativi delle donne potevano essere presentati, quattro a cerchia, da associazioni sindacali e datoriali, da organizzazioni del Terzo settore, da partiti politici, da ordini professionali e, infine, da cittadine, nella forma di autocandidature, che non fanno parte di alcuna delle categorie precedenti.

Martinelli non ha citato apertamente i nomi delle tre donne contestate, ma almeno due, letti fra gli altri in aula dalla Vietina, sono riconoscibili tra i titolari. Si tratta dell’ex consigliere comunale Emanuela Bianchi, presente nei 20 non come indicazione di partito ma come membro dell’associazione Città delle donne, e di Fabrizia Vornoli. Attiva anch’ella nel volontariato e proposta dalla Lega dei consumatori, è lo strettissimo parente cui ha fatto riferimento Martinelli a inizio discussione. Si tratta, infatti e come è piuttosto noto, della mamma di Luca Leone, consigliere di Scelta Civica ed ex candidato sindaco all’ultima tornata.

 

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