#NOTINMYNAME: I musulmani europei contro Isil
Cresce la protesta di chi in Europa dice basta uccidere nel nome della religione, basta uccidere nel nome dell’Islam. Venerdi’ scorso scorso si è pregato in duemila moschee in Germania, a Milano domenica i giovani musulmani hanno organizzato una fiaccolata per condannare la violenza dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante. E contestando i simboli del Califfato hanno bruciato una bandiera dell’Isil.
Ma è sul web che la protesta si moltiplica con l’hashtag #NotInMyName utilizzando gli stessi media sfruttanti dai terroristi, via Youtube su Twitter. A lanciare l’iniziativa è stata l’associazione britannica Active Change:
e da Londra la campagna ha fatto il giro del mondo, arrivando in Francia e in Australia.
Una campagna che ha attirato l’attenzione del Vice-presidente del Parlamento Europeo David Sassoli che, proprio nel giorno in cui il Parlamento annuncia sette finalisti al Premio Sakharov per la libertà di pensiero, invita a sostenere i giovani musulmani che si battono contro il terrore.