What's UP? I film in uscita al cinema... dal 16 ottobre (parte 1)
All’attesissimo “It” di Muschietti si affiancano titoli interessanti come “La battaglia dei sessi” e “Loving Vincent”. Settimana ricca di novità e possibili sorprese, come il film di Cosimo Gomez, presentato a Venezia 74 nella sezione Orizzonti.
Loving Vincent (16 ottobre)
Nelle giornate del 16-17-18 ottobre, il film d’animazione Loving Vincent si avventurerà non solo in un vissuto di grande intensità come quello del grande artista olandese, ma anche in soluzioni visive mai sperimentate prima: il film di Dorota Kobiela e Hugh Welchman si propone di indagare il mal de vivre di uno dei più celebri, amati, ed indagati pittori europei, cercando di restituire dignità emotiva al Van Gogh uomo. Lo scopo finale sembra essere quello di evidenziare il ruolo del suo profilo emozionale ed esistenziale in una produzione cupa, appassionata ed onirica. La tecnica utilizzata prendendo spunto da scene tratte dai suoi lavori e si compone di una successione di opere e disegni cui è stata donata continuità tramite un processo di sovrapposizione, fotogramma per fotogramma. A lavorarci sono stati ben 125 artisti, per un film poeticamente e tecnicamente ambizioso, che ha richiesto anni di studi e attenta applicazione: i realizzatori hanno infatti ricreato l’illusione del movimento disegnando ed arricchendo direttamente il materiale cinematografico, “imitando” il peculiare e visionario linguaggio di Van Gogh. La produzione parla di ben 66960 frame, arricchiti singolarmente da pennellate che ricreano il genio indiscusso di un artista troppo poco apprezzato in vita, che ha ricevuto solo post mortem il riconoscimento che meritava. Il risultato finale, che si prospetta straordinario, è stato dunque ottenuto separando i momenti creativi del lavoro in CGI, per la creazione degli ambienti in cui gli attori si muovono, e l’atto più articolato delegato ai numerosi collaboratori. Enorme il lavoro in sede di montaggio. Una visione obbligata per chiunque ami il cinema e l’Arte.
Brutti e cattivi (19 ottobre)
Eccoli gli attesi freaks di Cosimo Gomez, per un film che ride della disgrazia e della disabilità fisica con innegabile coraggio e con l’intenzione di raccontare, nel colorato caratterismo di certi personaggi, anche uno sguardo particolare sugli ambienti e le dinamiche delle periferie romane. Mainetti c’entra, sì, ma solo marginalmente, perché, al di là della rappresentazione pseudo-eroica del diverso, la capitale di Gomez presenta caratteri estremizzati e più simili ai ritratti iconici dei Manetti Bros e dello spagnolo Ballata dell’odio e dell’amore, per la riproposizione del grottesco come metro di misura della commedia, rispetto al realistico hero movie made in Tor Bella Monaca. Qui però il reietto non terrorizza e non esplode quasi mai in una violenza ingiustificata, ma reclama attraverso il crimine un proprio posto nel mondo. Protagonisti gli attori Claudio Santamaria, Sara Serraiocco e Marco D’Amore e Simoncino Martucci, rispettivamente Papero, Ballerina, Merda e Plissé. Mentre il primo è privo di gambe, la seconda, moglie di Papero, non ha le braccia. Merda è invece un ragazzo rasta, sempre sotto effetto di stupefacenti, e Plissé un rapper affetto da nanismo. Assieme, i quattro formano una banda criminale decisa a tentare un colpa che cambierà per sempre le loro strambe vite. Nel cast anche Giorgio Colangeli e Rinat Khismatouline.
Ibi (16 ottobre)
Andrea Segre porta al cinema un progetto al quale ha lavorato negli ultimi tempi, presentato anche Locarno 70. Il documentario è incentrato sulle vicende intense e universali di Ibi, migrante originaria del Benin. La donna, per garantire un minimo di possibilità economica ai suoi tre figli, ha scelto di raggiungere l’Italia e di farsi coinvolgere, da corriere, nel traffico di droga tra il nostro paese e la Nigeria. Dopo il carcere si è trasferita a Castel Volturno, dove ha incontrato un nuovo compagno. La particolarità di Ibi sta nel suo essere una fotografa, nell’aver trasformato la propria vita in Italia in un reportage di luoghi, volti, esperienze. Un incontro tra immagine e migrazione, che celebra la vita ben oltre l’assurdità dei nostri tempi. Conosciamo di Segre questa sua tendenza ad oscillare tra documentario e dramma, con lungometraggi spesso segnati dal confronto su temi come l’integrazione e la percezione dei luoghi, una percezione che si fa espressione di una sensibilità diversa, sempre tesa all’arricchimento umano del personaggio.
It (19 ottobre)
Di It, che ricordiamo essere solo la prima parte dell’adattamento cinematografico del romanzo di Stephen King, potete già leggere la nostra recensione in anteprima cliccando qui.
La battaglia dei sessi (19 ottobre)
Il film prende le mosse da un episodio che risale agli anni’70, passato alla storia come “La battaglia dei sessi”: la sfida, prima dialettica e poi sportiva, tra Bobby Riggs e Billie Jean King, più che incontro tennistico ha rappresentato una piccola e gustosa rivincita (mediatica e politica) del gentil sesso sull’universo maschile. Riggs, tennista ritiratosi 19 anni prima dai circuiti del tennis professionistico, stuzzicò il mondo femminile con le sue provocazioni nel 1973. La King raccolse la sfida, dopo qualche titubanza e un primissimo rifiuto. Il confronto tra i due non catalizzò solo l’attenzione del pubblico internazionale, sintonizzato da più di 40 stati, ma accesi i riflettori sui diritti delle donne nello sport. Ad interpretare Riggs e la King sono Steve Carell ed Emma Stone, che torna così ad un ruolo di impegno civile e sociale dopo The help. Alla regia troviamo invece la coppia composta da Jonathan Dayton e Valerie Faris, già autori del delicato Ruby Sparks e di Little miss sunshine. Nel cast troviamo Andre Riseborough, Eric Christian Olsen, Alan Cumming ed Elisabeth Sue.