Messico, è stato il "Giorno delle morte" per denunciare la piaga del femminicidio - Photogallery
La festa, tradizionalmente momento gioioso, è stata occasione di denuncia
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02 novembre 2017
Il "Giorno dei morti" tradizionalmente è la festa più allegra dell'anno in Messico. La celebrazione del "Dias del los muertos" affonda le sue radici in epoca precolombiana e per gli Atzechi la morte non era che un momento di rinascita, di cambiamento, un viaggio da cui dopo un certo periodo di tempo sarebbe stato possibile tornare. E in questo giorni fuori da molte case messicane si lasciano vivande e giacigli per accogliere i defunti di ritorno. Un'occasione festosa dunque in cui ci si traveste truccandosi con colori variopinti da "Sua maestà la morte" o come viene chiamata, "La Catrina".
Quest'anno però la festa è stata anche l'occasione per ricordare un particolare tipo di morte: quella per femminicidio. A Città del Messico centinaia di donne sono scese in piazza truccate da Catrina oer denunciare i numerosi omicidi perpetrati contro le donne e chiedere giustizia. Iniziato nella Piazza della Costituzione, quella princiaple della capitale, dove le manifestenti si sono dipinte il volto con le sembianze cadaveriche per poi incamminarsi lungo la Avenida Cinco de Mayo, con candele e cartelli: "Non una di più" oppure "Non è stato suicidio, è stato femminicidio" e ancora "Sorella, se ti picchia non ti ama". La manifestazione, intitolata la "La marcia delle catrine" è stata organizzata da una ventina di collettivi che si battono per i diritti delle donne