L'Italia all'Onu tutela i diritti delle donne
“La tutela dei diritti delle donne deve essere alla base dell’azione finalizzata a rafforzare lo stato di diritto nelle società post-conflitto. Pace e sicurezza non possono prescindere dalla protezione giuridica nei confronti delle donne e dalla loro partecipazione attiva ai processi di ricostruzione politica, sociale e economica dei loro Paesi”. Lo ha detto un Rappresentante italiano intervenendo al Consiglio di Sicurezza dell'Onu al dibattito aperto su “Donne, Pace e Sicurezza”, nel giorno in cui è stata adottata la risoluzione sul medesimo tema, che rappresenta un ulteriore passo in avanti nell’attuazione della risoluzione 1325 del 2000.
Effettivo accesso alla giustizia, costante protezione giuridica, piena partecipazione nelle strategie di ricostituzione dello stato di diritto: queste – secondo l’Italia – sono le aree nelle quali la comunità internazionale e la società civile dovranno concentrare i propri sforzi al fine di promuovere ulteriormente l’eguaglianza di genere.
In numerosi contesti di guerra – ha ricordato l’Italia nel proprio intervento – le donne continuano ad essere vittime innocenti di violenza sessuale, in un quadro generalizzato di impunità.
“E’ pertanto fondamentale concentrare l’attenzione sugli autori delle violenze, negando loro l’impunità attraverso il rafforzamento dell’apparato investigativo e sanzionatorio, a livello delle singole giurisdizioni e sul piano internazionale”, ha proseguito il delegato italiano.
In vista dell’evento di alto livello del Consiglio di Sicurezza del 2015, dove si farà il punto sull’attuazione della risoluzione 1325, l’Italia ha tenuto a sottolineare in particolare la necessità di incrementare la partecipazione delle donne nelle missioni di peacekeeping e rafforzare gli impegni di spesa nelle iniziative di peacebulding incentrate sull’eguaglianza di genere.
L’intervento odierno si inserisce in una consolidata azione dell’Italia a tutela delle donne e dei loro diritti, anche attraverso il finanziamento di progetti di cooperazione allo sviluppo in Afghanistan, Libano, Somalia e nei Territori palestinesi. Con il piano d’azione nazionale per l’attuazione della risoluzione 1325, il nostro Paese conferma inoltre l’impegno a tutela dei diritti delle donne per cui l’Italia si batte da sempre alle Nazioni Unite.