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Aborto, diritti donne: Pd sotto accusa a Strasburgo - Italia - l'Unità

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Aborto, diritti donne: Pd sotto accusa a Strasburgo

La richiesta di chiarimento scatta immediata. Tanto più che, secondo fonti bene informate, i 6 astenuti non avrebbero informato della loro scelta né il gruppo né la delegazione Pd. Di certo, il caso non è passato sotto silenzio. Il presidente del gruppo S&D, Hannes Swoboda, ha inviato una lettera molto dura per censurare la scelta compiuta. E toni accesi hanno caratterizzato anche la riunione del bureau dei Socialisti e Democratici, protrattosi per oltre un’ora.

A rendere ancora più bruciante la ferita, è la lettura che la stampa europea, a cominciare dall’autorevole Le Monde, ha dato del voto di Strasburgo: una vittoria delle destre. Una vittoria, rimarca il quotidiano francese, avvenuta su questioni di straordinaria rilevanza, come quelle al centro del rapporto-Estrela. «Hanno vinto le posizioni clericali», si lascia andare un europarlamentare francese; altri, più avvezzi alle cose interne italiane fanno notare, con un po’ di malignità, che gli astenuti sono «un po’ renziani…». Durissima la presa di posizione di Estrela: «I conservatori, unendosi con la destra estrema, hanno aperto un fronte contro i diritti fondamentali di dignità, libertà, uguaglianza e non discriminazione», rimarca l’europarlamentare socialista secondo la quale l’accesso alla contraccezione, all’educazione sessuale, alla sanità e alla pianificazione familiare aiutano concretamente le donne a scegliere quando avere un figlio, riducono le gravidanze in età adolescenziale e aumentano l’istruzione femminile.

Purtroppo, le astensioni di 7 esponenti di S&D (sei gli italiani) sono risultate decisive per questo risultato. L’europarlamentare portoghese bolla come «vergogna» il voto dell’Aula, e dure sono anche le prese di posizione di molte associazioni, tra cui l’European women lobby, l’European parliamentary forum on population and development, Amnesty International. Ma l’irritazione è data soprattutto dal metodo scelto: i più critici, nella famiglia socialista, rimarcano il fatto che gli astenuti Democratici non avevano mai espresso questa intenzione nelle riunioni di gruppo o di delegazione, facendo trovare gli altri colleghi di fronte al fatto compiuto. E c’è chi mette in evidenza come, su questioni di coscienza, era possibile eccepire su quei punti ritenuti «estremi» del rapporto-Estrela.

Riflette in proposito Roberto Gualtieri, tra gli europarlamentari più attivi: «Si è trattato di un errore politico – dice a l’Unità – non solo merito ma anche nel metodo, per il modo in cui questa posizione si è espressa. Avrebbero potuto legittimamente presentare emendamenti soppressivi alla risoluzione dei progressisti, invece di contribuire all’affermazione del testo alternativo delle destre. Inoltre – aggiunge - sarebbe stato opportuno discuterne nel gruppo».

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