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Euro-renziani votano contro il Pse la mozione sull’aborto: è un caso nel Pd

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Pubblicato il 14 dicembre 2013 16.56 | Ultimo aggiornamento: 14 dicembre 2013 16.56

ROMA – Nell’Euro Parlamento, un gruppo di deputati del Pd vicini a Renzi si astengono su una mozione sui diritti delle donne, contraccezione e aborto, facendo così passare un’altra mozione, quella dei conservatori molto più restrittiva.

Il voto, oltre ad aver fatto infuriare gli esponenti socialisti europei ha aperto un caso all’interno del partito Democratico a causa della collocazione dei 5 astenuti. Scrive il Corriere della Sera che

“Il sospetto è venuto a molti, guardando l’orientamento politico dei sei astenuti: cinque sostenitori di Matteo Renzi e uno di Beppe Fioroni. E così il collegamento tra il varo di una mozione europea dei conservatori, che ne ha annullato una più progressista sui diritti delle donne, contraccezione e aborto, è scattato automatico. Tra gli eurodeputati socialisti e democratici, infuriati, ma anche tra i colleghi della delegazione italiana”. 

“Da tempo si lavorava alla cosiddetta risoluzione Estrela, dal nome della socialista portoghese Edite Estrela. Una mozione che si occupava di tutela della salute, aborto, contraccezione, e «lotta contro la violenza in relazione ai diritti sessuali e riproduttivi». Risoluzione molto avanzata, ma non vincolante, perché su questi temi l’Europa non ha potestà legislativa. Al voto prima di questa, viene messa un’altra risoluzione, presentata dal Ppe e sostenuta dalla destra, che in pratica diceva che di tutti quei temi l’Europa non deve occuparsi, perché spettano agli Stati membri. La risoluzione, che fa cadere la Estrela, viene approvata a sorpresa: 334 voti a favore e 327 contrari. Decisivi i 35 astenuti, tra i quali sei italiani: Silvia Costa, Franco Frigo, David Sassoli, Patrizia Toia, Vittorio Prodi e Mario Pirillo. Nella complessa geografia politica democratica, sono cinque sostenitori di Renzi e uno di Cuperlo (Pirillo, fioroniano). Spiega Roberto Gualtieri, eurodeputato vicino a Massimo D’Alema: ‘I sei astenuti italiani hanno fatto un errore politico davvero grave e inaspettato. Avrebbero potuto presentare singoli emendamenti soppressivi. Invece si sono astenuti su una mozione conservatrice, insultante per le donne. Uno schiaffo politico che ha messo in imbarazzo il Pd di fronte ai progressisti europei. Non solo: non hanno avvertito nessuno di noi”‘. 

“Silvia Costa nega: ‘La mia posizione era ben nota, ho presentato 11 emendamenti e due note critiche alla mia delegazione. Quella risoluzione era troppo invasiva sugli Stati membri e con elementi non condivisibili: presentava l’aborto come “diritto umano”, non menzionava il diritto alla vita, consentiva ai minori l’accesso all’aborto senza il filtro dei genitori, riteneva l’obiezione di coscienza come un ostacolo all’aborto, prevedeva educazione sessuale obbligatoria. Cose non vincolanti, ma di impatto. Spero che si abbia ancora la libertà di votare in dissenso con il gruppo su temi etici, senza essere impiccati sulla pubblica piazza”‘. 

Quanto all’appartenenza renziana: ‘ Non c’entra nulla, abbiamo deciso in libertà, secondo la nostra coscienza. E io la pensavo così ben prima di Renzi’. Gualtieri è scettico: ‘Non credo proprio che ci sia stata un’indicazione da Roma — spiega — Anzi, credo piuttosto che così Renzi sia stato danneggiato’. «Renziani? Stupidaggini — dice Paolo Gentiloni — Io, se fossi stato al loro posto, probabilmente avrei votato a favore. Ma gli astenuti hanno deciso in base alle loro idee. Tra l’altro i renziani, com’è noto, non esistono”‘. 

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