Donne e Medio Oriente, se n’è discusso in un convegno della Fidapa Melfi

- Un momento dell'incontro &copy n. c.Le donne e il Medio Oriente. Una tematica complessa e dalle molteplici sfaccettature che si presta a numerose chiavi di lettura alcune delle quali sono state analizzate nel corso del convegno “La condizione delle donne nel Medio Oriente”- organizzato dalla Fidapa sezione di Melfi - al quale ha partecipato un pubblico attento e numeroso.A fare gli onori di casa Filomena D’Amelio, presidente della locale sezione della Fidapa che ha spiegato così il senso dell’iniziativa: “La nostra associazione, in quanto movimento di opinione, sostiene il percorso verso la parità tra uomini e donne attraverso azioni mirate, al fine di assicurare alle donne vittime di ogni forma di discriminazione un sostegno che consenta di recuperare la loro individualità e di riconquistare la propria libertà”.Facile cadere nello stereotipo che identifica la donna araba come una donna sottomessa, accondiscendente, rassegnata ad un futuro già scritto e deciso da altri, ma la realtà è molto più sfaccettata dei luoghi comuni.“In Libano – ha chiosato la presidente D’Amelio – sempre più donne si costituiscono in associazioni e insieme lottano contro una società maschilista che limita e, molto spesso, vieta loro l’accesso a ruoli di potere”.Forte la testimonianza di Chamas Imane, giornalista, scrittrice e interprete libanese che, esempio di una donna araba emancipata, erudita e cosmopolita ha lanciato un messaggio alle tante donne presenti. “Qualsiasi donna, non importa se professionista o non, può contribuire al cambiamento indipendentemente dal ruolo che ricopre”. Scrittrice di successo, Chamas Imane ha scritto, tra gli altri, una biografia su Laure Moghaizel. Un omaggio ad un avvocato libanese pioniere nel campo dei diritti delle donne non soltanto in Libano, ma più in generale nei paesi del Medio Oriente.“Laure Moghaizel – ha commentato Chamas Imane – è l’esempio di una donna che ha saputo conciliare con successo il ruolo di moglie, madre, leader politico e dirigente lottando in prima linea per il riconoscimento dei diritti umani”. Un passaggio poi inevitabile sulla famosa Primavera araba che, tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011, ha visto il gentil sesso scendere in piazza e organizzare proteste, dando così un contributo importante ad un cambiamento che è tuttavia ancora lontano dall’essere completo e definitivo.Un concetto quest’ultimo che è stato ripreso da Angela Pisicchio, vicepresidente del distretto sud – est della Fidapa: “Noi donne – ha commentato - possiamo essere la forza ispiratrice del cambiamento e, per riuscirci dobbiamo avere maggiore fiducia in noi stesse, nelle nostre capacità, ma soprattutto dobbiamo imparare a fare squadra”. L’incontro si è concluso con il saluto del Sindaco di Melfi, Livio Valvano che ha ricordato la valenza di simili iniziative importanti per sensibilizzare e far conoscere realtà che non sono poi così distanti. In fondo la libertà non ha genere, né confini.

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