Liya Kebede: dal sogno alla ribalta
Liya Kebede, trentasei anni, top model, stilista del marchio Lemlem made in Etiopia, testimonial di L'Oréal Paris e ambasciatrice per i diritti delle donne, è una che non aspetta i cambiamenti, li provoca. E lascia il segno.
Liya Kebede, top model, stilista e ambasciatrice per i diritti delle madri africane sul red carpet di Cannes.
Trentasei anni e passo felino, Liya Kebede, come i gatti, sembra vivere sette vite. Tutte insieme, però. Bella (anzi bellissima), brava e impegnata (anzi impegnatissima): Liyaè la super top model etiope che si barcamena in scioltezza tra la famiglia - è mamma di Suhul, 14 anni e di Raee, di 9 -, le passerelle, i red carpet, l'associazione beneficache mira a garantire a tutte le donne africane la possibilità di partorire nelle migliori condizioni che ha fondato mettendoci la faccia (e il nome) e Lemlem, il marchio di moda - ovviamente made in Etiopia - che ha lanciato in tutto il mondo. Senza dimenticare che è anche ambasciatrice della World Health Organization e che non c'è campagna virale benefica a cui non prenda parte. Vedi #bringbackourgirls e #icebulletchallenge solo per nominare le ultime. Nel frattempo, è anche testimonial di L'Oréal Paris. Insomma, Liya non è certo una che se ne sta con le mani in mano ad aspettare che il mondo migliori: i cambiamenti li provoca, al punto che secondo Forbes è tra le 5 donne al mondo più potenti in fatto di salute materna.
D'altra parte l'ha sempre fatto, fin da quand'era una ragazzina e, guardando il poster di Naomi Campbell appeso in camera, si diceva: diventerò come lei. Sapeva dove voleva arrivare e con un pizzico di fortuna e una buona dose di intelligenza mista a determinazione ci è arrivata. La svolta che l'ha portata alla ribalta è arrivata nel 2000, quand'era una delle finaliste del concorso per Miss World: non vinse il titolo ma Tom Ford la notò e le propose un contratto esclusivo per le sfilate della casa di moda fiorentina Gucci per la stagione autunno/inverno.
Fu così che la sconosciuta modella divenne una delle più note e richieste e iniziò a solcare le passerelle di New York, Milano, Londra e Parigi. Aperta la breccia, il resto è arrivato di conseguenza: nel 2002 l'edizione francese di Vogue la piazza in copertina e le dedica il numero di maggio. Il mondo la nota e anche le riviste fanno a gara per averla: Liya finisce nelle copertine delle edizioni italiane, giapponesi, americane, francesi e spagnole di Vogue, V, Flair, i-D e Time. Il grande pubblico se ne innamora nel 2013 quando compare nel calendario Pirelli e diventa una dei volti della campagna di Roberto Cavalli autunno/inverno 2013/2014. Appassionata di cinema, fa capolino anche nei set di The Good Shepherd, L'ombra del potere, Lord of War e La migliore offerta. A questo punto, nessuno si stupirebbe se nella sua agenda si aggiungessero anche dei copioni da leggere. Stay tuned!
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